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One way or another …
Inauguro questa rubrica con Debbie Harry, semplicemente perché questa foto mi piace particolarmente e spero che possa essere uno spunto per ispirare anche te.
Salterei i dettagli della sua vita più strettamente personali e parlerei direttamente dei mitici tempi del CBGB dopo l’incontro con Chris Stein e la formazione dei Blondie che hanno caratterizzato la scena a partire dal 1974 per un lungo periodo costellato di successi.
Cito senz’altro Call me anche per la collaborazione con Giorgio Moroder, diventata iconica colonna sonora e più in generale un pezzo che ad ogni ascolto suscita un flashback emotivo: new wave, disco music, dance rock.
Debbie è rimasta con Chris per quindici anni durante i quali hanno combattuto insieme anche una grave malattia.
Uno stupendo Heart of glass, ma allo stesso tempo un cuore forte, questo su tutti è il primo pensiero che ho su di lei.
Una donna che a cinquantatre anni prosegue segnando la storia con un primo posto in classifica che entra nel Guinness.
Una donna che sa attraversare passato presente e futuro indistintamente, come il suo ritratto fatto da Andy Wharol con il computer Amiga 1000.
Una donna celebrata anche nella Rock and Roll Hall of Fame e che ha saputo diventare un simbolo con i suoi capelli arruffati e un look non calcolato ma incorniciato dalla sua grinta.
E la sua One way or another, volutamente rivestita di allegria come “meccanismo di sopravvivenza”, risuona tristemente attuale facendoci riflettere ancora una volta sul fatto che nel tempo, persistiamo a non fare tesoro delle esperienze e che non sappiamo imparare dagli errori, peggiorando.
Ma ripartiamo dal suo sorriso e dal suo intento di restituire leggerezza e prendiamo esempio, in un modo o nell’altro …
Bellissimo questo articolo! Debbie Harry piace molto anche a me pur non essendo propriamente una sua fan. Però è di quelle donne che piacciono e ispirano, in meglio indubbiamente, tutte le altre.
So che ha avuto un passato non proprio facile e onore a lei che ha saputo costantemente gettare il cuore oltre l’ostacolo.
E poi, ehi!, alle Marie come me ha dedicato una canzone bellissima (con un video altrettanto eccezionale).
Hai assolutamente ragione!
One way or another is an expression of strength. Some of us simply survive, leave behind our small watermarks and become etchings and ink. Others survive, but go out leaving more than remembrance behind. In choosing between going supernova or letting the wind extinguish me, the most dynamic of us never make the choice.
Small watermarks becoming etchings and ink is a very impressive idea. A sort of transfer but at the same time a transfiguration also. This is so WONDERFUL dear Jaya!
And what a truth when you underline that most of us never make the choice!