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Sono arrivata a questo progetto in maniera del tutto singolare: al contrario, come faccio sempre del resto, cioè partendo dal fondo … in realtà dalle scarpe.
Seguendo le notizie del settore, ho letto che il Politecnico Calzaturiero realizzerà la scarpe in stile Settecento per Casanova Opera Pop e l’ho trovata una iniziativa meritevole di plauso, considerando la grande opportunità data ai ragazzi studenti.
Siamo nel Distretto della Riviera del Brenta: un tessuto produttivo altamente specializzato nella produzione di calzature composto da aziende leader all’avanguardia per il made in Italy, forte anche di una filiera completa ed integrata.
Ma torniamo a Casanova, e stavolta partiamo magari dalla testa: Red Canzian.
Il primo chitarrista, poi in realtà bassista, che io abbia conosciuto, credo, da bambina, entrato nei Pooh per sostituire Riccardo Fogli.
1973: incidono l’album Parsifal e da lì in poi è storia.
Red ha sempre mantenuto un forte legame con i suoi luoghi d’origine, anche se molto spesso la sillaba finale del suo cognome viene pronunciata con un accento non tipicamente veneto diciamo … a tal proposito ne so qualcosa …
Scherzi a parte, non a caso le sue parole “il Veneto è uno stato d’animo che non si può raccontare” risuonano veritiere e sentite.
Veneto dunque, e soprattutto Venezia, proprio in occasione dei suoi gloriosi 1600 anni.
Veneto. Venezia. Le scene sono affidate a Massimo Checchetto direttore artistico del Carnevale 2020.
Ancora Veneto: Matteo Strukul.
Del suo libro ci parla direttamente Red
Tu hai mai letto Giacomo Casanova, la sonata dei cuori infranti, o qualcuno degli altri suoi libri?
Io purtroppo no, però spero di rimediare presto a questa mancanza.
Nel frattempo ti segnalo Sugarpulp: più che un blog, un vero e proprio microcosmo con tanto di manifesto.
Liriche di Miki Porru il cui esordio è legato proprio a Red Canzian, e arrangiamenti di Phil Mer che da Red ricevette la prima batteria a 4 anni.
Alla regia Emanuele Gamba del quale leggo di collaborazioni con Daniele Abbado per cui passerei la parola a Matavitatau nel caso in cui voglia darci il suo parere.
Le coreografie sono affidate a Roberto Carrozzino e Martina Nadalini che hanno già collaborato per Discoteque Machine dopo il gran gesto liberatorio di Martina che rimane il motivo per cui viene principalmente ricordata e che dunque non citerò: la sua crescita è visibile non soltanto per quanto riguarda il noto caschetto corvino.
Loro dicono che si sono già innamorati e sono sicuri che ci innamoreremo anche noi.
Direi che gli ingredienti ci sono e le aspettative anche: in generale ho un debole per le trasposizioni musicali e questo Casanova mi ha incuriosita, tu che ne pensi? Possiamo aspettarci bellezza?
“Apprezzare la bellezza per la sua intelligenza e l’intelligenza per la sua bellezza.”
Giacomo Casanova
Opera is a magical journey! I love the idea of recreating eighteenth century shoes; in every step there will be validation of the times and extra depth added to the emotional layers of witnessing an art form from, it almost seems, beyond birth. There will be beauty!
Jaya I am really into the emotional layers you are talking about.
And absolutely I find that witnessing art form from different views and conception gives a complete sphere of emotions.
I thank You so much for your deep consideration which involves further reflections.
Embrace
Sei sempre una miniera di informazioni utili che non conoscevo, grazie!
GRAZIE Gabriella! Tu sei una fonte di ispirazione <3
Sarà davvero bello!
Luisa sì, lo penso anche io, infatti sono rimasta colpita da una serie di cose interessanti e devo dire che sono curiosa 🙂
sicuramente sarà splendido! Le premesse portano in quella direzione. Molto interessante, grazie 🙂
Vero?!
Ho trovato una curiosa scia di coincidenze che mi portano tutte a pensarlo.
Grazie Licia!
Io non ho visto il “Pinocchio” dei Pooh e non ho visto nessuna delle “opere pop” italiane e francesi lavorate nel ventennio successivo al “Notre Dame” di Cocciante/Zard (non ho visto, per esempio, né il Romeo e Giulietta dello stesso Cocciante, né quello fatto da Zard con Presgurvic; né La Tosca di Dalla; né “I dieci comandamenti” di Obispo né i tanti altri fatti)… e non sono rimasto folgorato tantissimo neanche dallo stesso “Notre Dame” di Cocciante (né dallo spettacolo francese né da quello italiano), ma riconosco ovviamente essere uno spettacolo valido per costruzione e sfarzo…
Casanova ha già ispirato molte persone, spesso però in termini nichilistici (quello di Fellini è uno degli incubi più disperati del regista riminese; anche la fiction di Giacomo Battiato ispira più “sfacelo” che gioia dionisiaca), o “satyrici” (riferito a Petronio)…
Quindi vedremo con somma curiosità!
GRAZIE.
Nemmeno io in effetti ho mai visto tutte le varie opere che hai citato nonostante abbiano notoriamente riscosso un notevole successo.
Nella mia visione però mi sto immaginando, o forse è più una speranza, una versione più … alla Buz Luhrman, senza dire cose che non stanno ne in cielo ne in terra, ovviamente, è più un esempio che un paragone.
Per cui somma curiosità anche per me. Vedremo.
L’ho già detto grazie?!