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Keep calm we have heart è il titolo di una mostra personale presso il comune di San Severo a cura dell’artista Gianni Pitta.
San Severo è una località che mi è rimasta impressa leggendo i libri di Giovanni Rinaldi, nei quali sicuramente il cuore non manca.
In questo caso però si tratta di cuore inteso in senso artistico, cito testualmente: Keep calm we have heart, vuole riproporre il tema centrale del cuore come simbolo, ma anche come linguaggio, come pensiero la cui finalità vuole essere principalmente di speranza, di amore e non solo amplificatore del tormento, conseguenza di questo malessere umano.
Indubbiamente di cuore e di speranza abbiamo molto bisogno, in questo periodo particolarmente.
E mi sono ritrovata a pensare alle volte in cui mi è capitato di disegnare un cuore: i miei cuori erano sempre imperfetti, asimmetrici, talvolta squilibrati proprio.
Eppure forse erano più veri, così: sghembi e schiacciati.
Se poi proviamo anche a scrivere heart in maniera diversa, otteniamo ad esempio heArt che è una piattaforma social dedicata all’arte, nata nel 2021 proprio con l’intento di dare visibilità e condivisione agli artisti.
Tu la conoscevi già?
Rimanendo in ambito artistico, QUANTE volte potremmo citare heart?
Qual è il primo cuore che ti viene in mente?
La prima cosa che mi viene in mente pensando a cuore… è quello di panna! 🤣
Questo la dice lunga su quanto siamo influnenzati da quella maledetta scatola che ci invia immagini e informazioni che noi prendiamo per buone e facciamo nostre senza nemmeno fermarci a riflettere…
Alessandro, pensavo proprio la stessa cosa.
Vero!
L’importante è che cerchiamo sempre di considerare la “scatola” per quello che è, e di prendere solo il buono … anche se non tutto è di panna … 😉
Alessandro sembra banale ma io quella la considero una delle più grandi longeve e riuscite campagne!
Non a caso ha attraversato le nostre vite.
Il museo del Marchio racconta che la nascita risale al 1946. Solo nel 1998 però, viene sviluppato il marchio che fa il verso al famoso slogan del cuore di panna, disegnato da Carter Wong Design di Londra, che raffigura appunto il doppio cuore stilizzato.
La stessa CarterWong illustra tuttora sul proprio sito la successiva trasformazione spiegando che hanno utilizzato la forma del prodotto stesso per definire la forma del logo. girando il marchio su un lato e creato un logotipo fluido che riempisse lo spazio conico della confezione, consentendo al nuovo marchio di “possedere il cono” forse un po’ come il cono a sua volta possiede noi, no?
Quindi ti ringrazio moltissimo perché il tuo contributo mi ha dato lo spunto per un interessante approfondimento.
WOW! Davvero interessante! 🙂
Vero Alessandro?
Alla fine il cuore di panna ci ha regalato anche un bell’approfondimento!
GRAZIE!
Il mio…riparato ma senza rughe (visto l’età….) 😉
Paola <3
Io lo immagino riparato così: con l’arte giapponese del Kintsugi.
Perché anche le ferite sono preziose: rappresentano tutto quanto abbiamo superato durante il nostro cammino:
Cammino naturalmente breve, vista l’età 😉 🙂 <3
Mi hanno sempre attratto molto i cuori, soprattutto quelli più impensati, un sasso, quando si taglia a metà una cipolla, un elastico caduto che assume quella forma e tante altre cose. Buona serata 😉
Hai ragione Silvia! E che bello quando ci capita di trovarli!
Anche le foglie a volte sono a forma di cuore!
La cipolla poi è un esempio perfetto, forse anche per i suoi strati.
GRAZIE!
on conoscevo questa paittaforma….pensando ad un cuore mi viene in mente il mio un pò malandato
Invece quando scrivo sms o faccio qualche commento sui social metto il cuoricino, a volte rosso, a volte stilizzato per dimostrare affetto all’interlocutore
Piattaforma…..mi sono resa dell’errore solo dopo aver inviato 😉 <3
Oh no Mi!
Malandato … spero non sia per motivi di salute.
Anche io uso spessissimo i cuori emoticon per dimostrare affetto.
GRAZIE e un abbraccio fortissimo.
sì, è malandato di salute
Oh caspita Mi, sono davvero molto dispiaciuta.
Ovviamente ogni tipo di patologia è brutto, ma i problemi al cuore mi colpiscono sempre in maniera particolare.
Gli anglosassoni usano dire Take Care … abbi cura di te carissima Mirna. <3
Dire cuore mi fa subito venire in mente a quando sulla sabbia, con un bastoncino, si disegna un cuore. Penso che un po’ tutti, quando siamo stati al mare, non abbiamo potuto fare a meno di fare questo gesto… solo che le onde finivano puntualmente per cancellarlo, mannaggia a loro, 😜. Poi mi viene in mente anche quando si guarda le nuvole e si gioca ad indovinare quale forma ha assunto… e alle volte salta fuori proprio la forma di un cuore. Ma anche un sasso, le dita che vanno a formare un cuore… questi sono solo alcuni esempi ma ce ne sono tantissimi altri, ☺️.
Giusto Eleonora!!
La sabbia! La spiaggia! Il mare!!
Che BELLO!! Quanto mi mancano …
Hai assolutamente ragione: per chi si ritrova sulla sabbia l’istinto di tracciare segni è praticamente inevitabile …
Questo bellissimo cuore è un chiaro esempio di quanto della semplice sabbia possa diventare una “tela” su cui disegnare, 😍. E in questo momento mi è venuta in mente un’altra cuore d’associare ai cuori: gli stickers di mille forme e tra queste ce n’è anche quelli a forma di cuore che s’attaccavano e ancora s’attaccano al diario di scuola… il tutto, ovviamente, durante le lezioni e mentre la prof spiegava, 😁.
Ovviamente!!
Eleonora! I diari di scuola!!
Hai scoperchiato un baule ricco di ricordi!!
Le dediche delle Amiche, le decorazioni, i ritagli di giornale incollati anche!
Cose impensabili adesso …
L’immagine è dal web perché purtroppo io non ho più i miei gloriosi diari, tu?
Io sono riuscita a salvarne solamente uno delle superiori ma mi piace ancora adesso sfogliarlo e leggere le dediche che, invece d’ascoltare i prof, 😁, ci si scriveva sopra le sue pagine, 😀. Che bei ricordi, 🥰. Poi sai che facevo io? Prima d’entrare a scuola andavo in edicola e compravo le riviste tipo “Cioè” “Top Girl” “Ragazza moderna”, le tipiche riviste per ragazze adolescenti e arrivata a scuola ce le passavamo di nascosto in barba ai prof, 😂. Poi ognuno ritagliava qualcosa, una foto, un articolo che poteva interessare e lo si incollava sul proprio diario. Della riviste intere, alla fine, non ne rimaneva granché ma non m’importava: siccome erano riviste che lèggevamo un po’ tutte le ho sempre condivise senza problemi, 🙂… e poi le sorprese e i gadget restavano quasi sempre a me, 😉.
GOOD!!
Almeno uno ce l’hai! Immagino il sorrisone che nasce sul tuo volto quando ti capita di sfogliarlo.
“Cioè” … non me lo dire cara “Ragazza Moderna” 🙂
Che ricordi!!
E i poster!
Io avevo completamente tappezzato le pareti.
Ma sai che hai descritto una sorta di forma primitiva di condivisione? La circolazione delle riviste, ora abbiamo i post …
Ebbene sì, ogni volta che riapro quel diario non posso fare a meno di sorridere nel leggere tutte quelle dediche ma anche per i bei ricordi di quelle giornate passate sui banchi di scuola, 🙂. (Ricordo un po’ meno piacevole delle ore di matematica: ahhhh, che incubo quella materia, 😱😱😱!) Uhh, i poster, 🤩🤩🤩! Che ricordi bellissimi: 😊. Pensa che nella mia classe, oltre alle classiche carte geografiche, avevamo appeso un poster della classe di “Saranno Famosi”, come si chiamava all’epoca. Entra il prof di italiano (un vero mito per tutta la classe perché era un prof comprensivo e non urlava praticamente mai, 🔝), vede il poster appeso, guarda verso di noi e ci dice: “Non ci dovrebbe stare ma vabbè, ve lo lascio tenere appeso comunque.” E tutte noi: “Grande prof!”, 😀. Ci fosse stata quell’arpia di mate ce l’avrebbe fatto togliere all’istante, 😞. È vero, 😀: una volta, senza social i nostri “social network” erano le riviste. Quante cose sono cambiate da allora, 🙂.
Anche io conservo il ricordo di grande stima per il prof di italiano, ma delle medie! Un mito.
E credo che anche il gesto del tuo sia stato molto carino: in fondo un poster che danno può fare?
A questo punto penso anche ai professori di Saranno Famosi … ovviamente Debbie Allen tuttora strepitosa! Ma anche gli altri erano forti!
Di matematica alle superiori io invece ho avuto un professore alternativo, non ho mai capito perché fosse docente di matematica e non di filosofia, ad esempio. Infatti la matematica purtroppo me la sono persa … in cambio di lunghi discorsi a livello di analisi introspettiva sua personale e sul rapporto con le sue figlie.
Oltre a lui comunque ogni insegnante aveva caratteristiche piuttosto particolari e non esattamente tipiche … e ancora mi capita di riparlarne con le mie ex compagne, alcune delle quali sono tuttora Amiche importantissime della vita.
Un bellissimo momento quello in cui si ricordano i tempi delle scuole, 🙂. Quando si è sui banchi si tende a pensare “Che noia la scuola!”, ma quando si cresce e si matura consapevolezza ci si accorge che quegli anni sui banchi di scuola, tra lezioni, chiacchiere con i compagni, ecc sono tra i ricordi più belli che resteranno dentro di noi per sempre, ☺️.
Sottoscrivo in pieno ogni parola!!
Che nostalgia …
Teoricamente direi anche che io tornerei di corsa sui banchi di scuola, e sicuramente non sprecherei nemmeno un istante, ma tutto ciò non può avere senso perché la me di adesso è il frutto di ciò che è stato, nel bene e nel male … sto delirando, lo so, sembra più una sceneggiatura distopica … 😀
A proposito di film sulla scuola, qualche settimana fa ho visto Breakfast club!
Naaaa, non stai delirando, anzi hai detto una cosa molto giusta: sono quegli anni che ci porteranno ad essere gli adulti che saremo, 🙂. È un bel film? Io, inerente a film sulla scuola ho visto “17 again – Ritorno al liceo”.
A me piace perché riporta agli anni 80, che io ADORO.
Invece non conosco 17 again, lo cerco!
GRAZIE Eleonora!
Di nulla, ☺️. Che bella questa canzone dei Simple Minds, 👍👍👍: la conosco anche se non lo sapevo che facesse parte della colonna del film, 🙂. Ti metto il link, preso da Wikipedia, del film “17 again – Ritorno al liceo” con Zac Efron e Matthew Perry: https://it.wikipedia.org/wiki/17_Again_-_Ritorno_al_liceo
GRAZIE!!
Ho letto la trama e mi è piaciuta un sacco: molto spesso mi capita di dire che se avessi la macchina del tempo ritornerei negli anni 80 cioè negli anni cosiddetti del liceo, anche se poi io in realtà non sono mai stata “liceale” ma … perita … 🙂 😉 possiamo dire così?
Direi di sì, che si può dire “liceale” anche se ci si è diplomati da periti, 😉.
Grazie!
Io ho sempre vissuto un senso di inferiorità nonostante fossi soddisfatta della mia scuola.
L’adolescenza, quel periodo in cui può capitare di sentirsi così: si cresce, tante cose cambiano, il carattere muta. Ma è una fase che aiuta a crescere e a diventare degli adulti pronti ad affrontare qualsiasi cosa la vita ci mette davanti, 🙂.
Hai ragione Eleonora.
Quando penso a come le cose avrebbero potuto essere diverse, non tengo conto del fatto che anche io ero diversa, e che se sono come sono ora, è frutto del cammino che ho percorso, giusto o sbagliato che fosse.
io penso al cuore intagliato nel legno delle ante e dei balconi nelle vecchie case contadine di montagna,
ml
Giusto Massimo!
Le case di montagna sono dei piccoli gioielli che riescano a far percepire il calore anche da fuori!
GRAZIE!
Il primo cuore che mi viene in mente è il mio, tenuto assieme dai cerotti che ci ha messo su la vita, ma sempre in funzione. Poi ho pensato a mia mamma❤️
<3 <3 <3
eh! Il pensiero alla mamma … non me lo dire … il cuore si gonfia :*
Un abbraccio fortissimo al tuo cuore con i cerotti Luisa.
Sarò poco romantica, ma se penso cuore penso al battito cardiaco, soprattutto del bambino nella pancia …
Paola! <3
Il suono più indimenticabile in assoluto per chi ha provato questa esperienza.
Emozione allo stato puro.
Non lo conoscevo. Grazie. Visiterò il sito, anche se non sono artista
GRAZIE a te Laura!
Ci sono varie categorie e moltissime sottocategorie.
Inoltre è possibile pubblicare anche Ispirazioni, e dunque immagini, video o testi che generino emozioni, in generale.