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Tre milioni di euro sono la cifra riconosciuta a titolo di risarcimento per i 17 anni trascorsi in carcere da un innocente, verrebbe da chiedersi se è questo il prezzo di un depistaggio.
Questo è quello che avevo scritto raccontando la vicenda di Ilaria Alpi.
Ma ora purtroppo va aggiunta una ulteriore domanda: tre milioni di euro sono la causa della morte di Hashi Omar Hassan?
Secondo la tesi che rimbalza sulle varie testata giornalistiche il motivo della uccisione sarebbe legato proprio ai soldi del risarcimento.
Ma l’Ordine dei giornalisti insieme a Usigrai e Federazione Nazionale Stampa Italiana, in unione con tutte le associazioni che partecipano alla campagna #NoiNonArchiviamo, hanno firmato un atto di costituzione come parti offese per continuare a chiedere la verità sulla morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Facciamo un passo indietro: con il racconto precedente mi ero fermata al risarcimento per l’ingiusta carcerazione di Hashi Omar Hassan. Per riassumere cosa è successo dopo possiamo riferirci direttamente al suo appello pubblicato sulla pagina Facebook di Chi l’ha visto.
Hashi Omar Hassan dunque chiedeva aiuto per poter trovare la sua famiglia in Svezia e in Somalia.
In Somalia però ha trovato la morte, una morte violenta, come violente sono state le morti di Ilaria e Miran.
Una bomba sotto il sedile della sua auto a Mogadiscio ha fatto esplodere lui e il silenzio che come un pulviscolo ripiomberà sulla verità, ricominciando a ricoprirla con la coltre del tempo.
Un capitolo terribile della nostra storia: tu pensi che la sua uccisione sia legata a quel denaro???
Mah … indubbiamente il denaro è sempre la causa di molte cose, però a mio modesto avviso per estorcere denaro ci sono altri sistemi … anzi, in genere la morte porta al blocco di disponibilità. Di sicuro la morte porta il silenzio, o sbaglio?
Già qualcuno diceva tempo fa follow the money…
Esattamente.