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Accabadora è un libro che non necessita di presentazione: lo conoscono tutti.
Io però lo leggo solo ora, grazie a “i libri di Monica.”
Apro e trovo la dedica:
A mia madre
Tutt’e due
Mando immediatamente un messaggio a Monica dicendole che non sapevo che Michela Murgia fosse stata adottata.
Lei mi risponde: “leggi.”
Ora so cosa sono i fillus de anima: i figli dell’anima.
Ci ritroviamo dunque a parlare ancora una volta del significato di maternità esteso tanto quanto l’amore che racchiude.
Ma non solo, anche in questo caso, come è successo per I treni dei bambini le comunità sono parti attive in queste dinamiche di affidamento di bambini da famiglie che non riescono a crescerli, a famiglie che li accolgono.
Sinceramente non conoscevo nemmeno il significato della parola Accabadora che deriva dallo spagnolo acabar, finire, ma nel suo senso profondo si lega sempre al concetto di madre, in questo caso l’ultima.
Esisteva una figura come quella di Sa Accabadora anche nella tua regione?
Io non avevo mai sentito nulla del genere.
Ma ricordo di aver sentito parlare delle persone che “segnavano.”
I “segnatori” erano considerati in grado di guarire o in qualche modo di proteggere dal male attraverso i loro segni.
Quali sono invece le figure popolari legate al luogo in cui vivi tu?
Un libro letto appena uscito. Sono sarda a metà e la magia è presente in ogni pagina, in ogni riga, in ogni parola.
Sei sarda! Ecco che mi torna la immediata affinità che avverto nei tuoi confronti.
La magia.
Sì: le parole del libro in un certo senso vivono di vita propria con tutta la forza espressiva ed evocativa che hanno, infilate come perle cangianti in una sinfonia capace di dipingere realismo e astrattezza in una danza alternata.
Ho letto più volte questo libro, scoprendovi ogni volta qualcosa di nuovo 💕
Davvero Luisa?!
Allora ti terrò come esempio ripromettendomi di rileggerlo più avanti nel tempo.
La scrittura colpisce davvero, ed è sempre una piacevole sorpresa scoprire penne così.
🙏💗🙏💗🙏
Buona serata, Claudia carissima
GRAZIE Luisa! <3
Abbraccione e buona notte!
🙏😘🙏
Un libro che mi ha incantata.
Segnatori e segnatrici credo siano presenti un po’ ovunque, tra superstizione e tradizione. Mentre di persone che “accompagnino” verso l’ultimo viaggio quando non ci sono speranze non ne ho trovate al di fuori della Sardegna. Ma nella stessa Sardegna era a volte praticato il gerontocidio rituale.Pratica conosciuta in diverse culture, prima che venisse soppiantata da offerte simboliche e meno cruente.
Non mi stupisce scoprire che quando si parla di cose belle tu sei sempre passi avanti.
GRAZIE Pat!
Dunque Sa Accabadora esiste proprio solo in Sardegna. Molto curioso.
Ti ringrazio davvero anche per avermi aperto questa ulteriore finestra sul gerontocidio rituale del quale finora non avevo sentito parlare.
Sono andata a cercarmi qualche informazione per capire, e sicuramente voglio approfondire ulteriormente non appena possibile. Tu mi parli di diverse culture, magari hai anche qualche consiglio su come indirizzare la ricerca in modo appropriato?
L’ho già detto grazie?!
La rete è una fonte preziosa, ma anche alcune biblioteche. Se ritrovo i miei appunti (mannaggia ai backup) posso essere più precisa.
GRAZIE Pat!
Senza sbattimenti, quando ti capiteranno tra le mani mi troverai qui ad aspettarti insieme ad un caffè 🙂
Cara Claudia, io non saprei dire delle persone popolari della mia regione, soprattutto deputate al luogo di “accabadora”, ma quando, anni fa, ho letto questo libro, il primo della Murgia, ne ho sentito la potenza, la verità e l’utilità. Chissà se lei ha voluto una accabadora nel suo momento? Una madre pietosa che le levasse le sofferenze. Libro potentissimo, lo ricordo ancora benissimo
GRAZIE Paola: potenza è proprio la parola adatta per definire questo libro
Ho amato alcune metafore del tutto uniche e in generale il modo di scrivere: ammirevole.
Come osservi questa è una lettura che si deposita dentro, pronta a riaffiorare in determinati momenti.
Ho avuto il tuo stesso pensiero e ho trovato terrificante il destino che a volte è davvero crudele.