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Caccia all’uomo nero edito da Pav Edizioni: ultima lettura per la quale ringrazio l’autore Sabino Napolitano e Manuale di Mari.
Indubbiamente un titolo che colpisce: “l’uomo nero” è una figura che spesso impariamo a conoscere fin dall’infanzia.
Il primo significato che la Treccani gli attribuisce è esattamente: uomo immaginario, di aspetto pauroso, che si usa nominare come minaccia per far stare buoni i bambini.
Tu ti sei mai sentita/o dire una frase simile?
Crescendo poi si impara che in realtà chi dobbiamo temere non è una figura immaginaria, per quanto tetra e oscura possa essere.
Quale potrebbe essere la personificazione dell’uomo nero secondo te?
Sabino ci racconta la sua attraverso una storia che parte da una sparizione.
Le indagini portano a una rosa di ipotetici sospetti che potrebbero essere “l’uomo nero” in senso forse più letterale che figurato.
La scrittura riporta al lettore uno spaccato di realtà e descrive la quotidianità di Bari che potrebbe però essere la quotidianità del luogo in cui vive ognuno di noi.
Ho apprezzato il realismo attraverso il quale l’autore racconta la storia, conducendo il lettore fino al modo in cui la Caccia all’uomo nero si conclude.
Segnalo il libro tra i vincitori di Giallo Festival per il migliore personaggio non protagonista.
Mi racconti qual è invece il personaggio protagonista delle tue paure?
Fino a qualche tempo fa avevo timore del sovrannaturale, tipo fantasmi, a cui credo. Mi sono sempre tenuta lontano da sedute spiritiche e cose del genere. Ultimamente però sto rendendomi conto che il male è diffuso tra i vivi, non tra i morti, che sono molto più in pace di noi. Mi fa paura il genere umano, o almeno quella parte che si dimostra sempre più egoista e aggressiva, e senza rispetto per la vita. C’è una barbarie diffusa che spaventa davvero.
Lo stesso vale anche per me: mi spaventa il livello di cattiveria e di crudeltà che riescono a raggiungere i cosiddetti umani ….
Non vedo l’uomo nero come un mostro così come viene tipicamente rappresentato nell’immaginario.
Che bello questo tuo credere ai fantasmi! In effetti al netto dei tipici cliché io preferisco pensare a livello spirituale, connessioni, segni, messaggi. Tu hai qualche episodio in particolare?
Mi è capitato più di una volta di fare sogni premonitori, a volte con una precisione impressionante, cosa che succedeva anche a mia madre. Per quanto riguarda i fantasmi non ho mai avuto esperienze, ma sono assolutamente convinta che qualcosa di noi sopravviva dopo la morte.
Caspita ti sembrerò oltremodo curiosa ma io ho un debole particolare per i sogni, figuriamoci se poi sono premonitori!
In effetti mi torturo in pensieri arzigogolati e rocamboleschi peggio di voli pindarici ogni volta che riesco a ricordarmi un sogno, perché vorrei poterne trarre qualche messaggio, per cui se tu mi dici che i tuoi sogni si sono rivelati premonitori con una precisione impressionante sappi che ti ho appena eletta Oracolo.
Adoro troppo quello che mi stai dicendo.
Anche io credo molto nei segni, che forse normalmente le persone chiamano coincidenze, o déjà vu.
Ma a me è capitato di “leggere” una risposta tra le parole di una canzone saltata in testa all’improvviso o nelle parole apparentemente ingiustificate di una persona incontrata per caso.
Potrebbe anche essere solo mia suggestione, il famoso inconscio, oppure anche qualcosa di diverso come quello che mi stai descrivendo tu.
L’ho già detto GRAZIE?!!!
Ho sempre temuto la follia (malattia) e avevo ragione.
La folla vero: è mostruosa perché incontrollabile, persino involontariamente, come nel caso del panico.
Da bambina ero una gran fifona, dormivo con la luce accesa e avevo paura di tutto. Adesso evito di vedere film horror, perché mi impressionano. L’unica cosa che mi fa davvero paura è la malattia che può colpire i miei cari. Per me sinceramente non mi preoccupo.
Giusto: la paura del buio, specialmente nei bambini è piuttosto comune.
Come te evito i film horror anche se in realtà mi impressionano molto di più i film molto violenti o i film che mostrano torture: patisco troppo e me li porto dentro a lungo. Riguardo agli horror ho ancora il ricordo della visione di Profondo Rosso all’età da scuola media credo, alla fine nello specchio del bagno vedevo il famoso volto …
La malattia spaventa tanto anche me, in particolare dopo aver assistito alle sofferenze di entrambi i miei genitori.
Grazie Raffa, un abbraccio speciale.
Bel post e bella domanda: ora che sono invecchiata ho sempre più paure! Purtroppo
Cara Luisa, tu sottolinei un aspetto in effetti molto importante: se da giovani ci si sente invincibili, con il tempo i pericoli si palesano in maniera sempre più evidente.
GRAZIE!
Grazie a te per le tue care parole, Claudia🙏
Ti auguro una buona domenica
Abbraccione e buona conclusione di domenica a te!
🙏💗🙏
Quando ero piccola avevo tante paure, soprattutto dell’ignoto. Ora temo le malattie, l’immobilità, il dover dipendere dagli altri, la mancanza di libertà, però evito i film horror perchè horror lo sono già certi miei incubi.
Ecco! Anche la paura dell’ignoto è piuttosto diffusa e ti ringrazio molto per aver aggiunto un aspetto davvero molto importante: la mancanza di libertà: troppo spesso si sottovaluta il suo valore perché sembra scontato.
La malattia e l’immobilità sono condanne terribili.
Mi dispiace per i tuoi incubi, è bruttissimo svegliarsi spaventati.
Purtroppo l’horror da finzione si trasforma sempre più spesso in realtà.
Fortunatamente per i miei genitori da piccola sono sempre stata una bambina buona e non hanno mai dovuto ricorrere a questo tipo di minaccia, 🙂. Come paura attuale c’è vedere questo mondo che sta andando a pezzi e che non si sta facendo niente per migliorare la situazione. Ormai si sente solo parlare di guerre, uccisioni e via dicendo… ma che mondo è? Che modo di vivere è? Perché non si può vivere tutti in pace ed armonia? Ecco, questa è la mia paura più grande: non solo un mondo che l’uomo sta contribuendo a distruggere con la guerra ma anche con l’indifferenza per tutto quello che gli ruota attorno.
Si capisce subito che tu sei una persona buona Eleonora, e sono sicura che per i tuoi genitore sei la figlia ideale che non merita certo rimproveri.
Come te sono molto spaventata dalla deriva che sta prendendo il mondo, patisco molto tutto quello che sta succedendo e vivo con il pensiero che da un giorno all’altro possa accadere qualcosa di terribile.
Eppure, come giustamente osservi tu: l’indifferenza regna sovrana.
In generale grandi rimproveri non ce ne sono stati… tranne forse quelli quando, a scuola, durante le ore di matematica pensavo a tutto tranne che alla materia che si stava studiando. Mi è sempre stata indigesta e per quanto ci provassi ad impegnarmi è sempre stata ostrogoto puro, 😁. Lì si che i rimproveri sono fioccati perché i voti erano davvero molto molto bassi.
Magari ci fossero più persone come te Claudia in questo mondo: persone che si preoccupano e che non rimangono indifferenti davanti a quello che succede.
Dicevano che dopo il Covid saremmo stati tutte persone migliori proprio per quello che il mondo ha vissuto, ma da quello che si vede e si sente in giro le cose non fanno altro che peggiorare, 😔.
Dai ma nessuno è perfetto, e soprattutto la matematica è per pochi 🙂 per cui capisco i rimproveri d’ordinanza per i voti bassi, ma sono sicura che i tuoi genitori saranno stati soddisfatti per tutto il resto!
Sei troppo buona con me Eleonora!
Hai ragione: altroché migliori … siamo peggiorati in maniera netta, repentina e oserei dire inquietante … sempre più spesso mi capita di dire che non mi sento più di questo mondo, mi sembra di essere aliena.
Matematica a parte, per tutto il resto avevo dei buoni voti, soprattutto in italiano, storia, inglese. Materie che mi sono sempre piaciute e che studiavo sempre con passione: poi c’era anche il vantaggio che gli insegnanti spiegavano con passione la loro materia e riuscivano a coinvolgere tutta la classe, 😀.
Un modo di sentirsi che c’accomuna: anch’io, guardando come va il mondo, mi domando come tanti restino indifferenti davanti a quello che succede.
La sensibilità e l’empatia sembrano essere svanite dalle persone e chi ancora le possiede viene visto quasi come “un alieno”.
Che tristezza di mondo è diventato quello di oggi, 😔.
Già … che tristezza cara Eleonora, lo ripeto spesso anche io.
Ti faccio tanti complimenti per i tuoi successi in tutto il resto delle materie: non avevo dubbi, si vede che hai la passione per la scrittura!
Pensiamo anche positivo e ripetiamoci che al mondo, per fortuna, esistono anche persone che hanno a cuore il prossimo e fanno del loro meglio per rendere il mondo un posto migliore dove vivere, 👍.
Grazie, 😊.
Sì, anche la scrittura è una mia passione, 🩷.
Piccolo aneddoto: a scuola, quando arrivava il momento di fare un tema spesso non mi bastava un foglio protocollo perché scrivevo sempre tantissimo.
I prof che ho avuto avevano l’abitudine di farci piegare il foglio protocollo a metà e scrivere su una di esse mentre l’altra serviva a loro per correggere eventuali errori, ma ricordo che quelle metà erano sempre piene… puntualmente i miei temi rientravano tra quelli più lunghi di tutta la classe, 😄.
Hai ragione Eleonora!!
Per fortuna al mondo esistono anche persone come te!
E fai bene a ricordarmi di essere positiva perché un mio grandissimo difetto è proprio la tendenza al pessimismo.
Il tema lungo più di un foglio protocollo merita una immediata e imperitura standing ovation!!!
E anche come te, anche tu sei una bellissima persona, 🙂!
Ma sono sicura che hai anche tanti bellissimi pregi.
Poveri prof, mi sa che con temi così lunghi, tra i miei e quelli di altri alunni, si ritrovavano a fare le ore piccole di notte per quanto dovevano leggere, 😄.
Ti ringrazio davvero di cuore.
E credo che i Professori siano felici di leggere anche tanto, quando gli studenti imparano da loro e sono meritevoli.
Penso che l’uomo nero sia identificabile con chiunque voglia fare del male a noi o ai nostri cari. Buon fine settimana!
Hai ragione Silvia: l’uomo nero può avere tante forme e tante accezioni.
GRAZIE e buon fine settimana anche a te!
l’uomo nero non conosce né la luce… né l’amore… è una persona che sa fare solo del male…
buona notte!
ciao Claudia… 😄🙃🌟
Che bello il contrasto che dipingi con la luce e l’amore Cinzia!
In effetti sono tesori preziosi per la vita di ognuno di noi.
GRAZIE e buona notte a te!
La tua descrizione è davvero intrigante! Quanto al “mio” uomo nero, non mi viene in mente niente di fantasioso che mi faccia paura. Ne ho però abbastanza, di paura, per quello che succede ora nel mondo. Altro che uomo nero!
Ecco cara Paola.
Di fronte alle cose terribili che accadono, persino l’uomo nero non può che impallidire ….
credo che la mia paura più grande sia morire lontano da qualcuno o da casa: in fondo al mare, in una casa vuota, in un crepaccio, rapito dagli alieni
non mi vengono in mente personaggi simili, anche se per il mio racconto L’orrore sotto a San Pietro ho attinto a quella paura
Molto interessante la tua visione della morte: ti spaventa ma soltanto nel caso tu sia solo o in un luogo ostile.
Di solito si sente parlare della paura della morte molto più genericamente.
Ti ringrazio anche per la segnalazione del racconto, che mi ero persa.
Aggiungo molto volentieri il link.
grazie^^