CAFFÈ DI TARASSACO

CAFFÈ DI TARASSACO

Mia zia di origini bellunesi: di Mel per la precisione, che ha sempre in serbo ottimi consigli riguardo all’utilizzo di erbe o frutti, mi ha mandato questo video

 

Tanto di cappello a Il Guardiano del bosco Ferruccio Féro Valentino, e ammirazione per Tuenno, la Valle di Tovel e la Val di Non.

Ovviamente la mia attenzione è andata sul caffè fatto con le radici di tarassaco

Hai mai bevuto caffè di tarassaco?
Sapresti prepararlo?

So che gli utilizzi del tarassaco sono molteplici, però io lo associo immediatamente al soffio

Il piccolo Etereo Cappuccio
Poggiato sulla Testa
Modisteria flessibile
Di un Dio sagace
Fin quando scivola via
Un nulla alla volta
E il Dramma del Soffione
Si estingue in uno stelo.
Emily Dickinson

Emily ne svela il dramma eppure io mi trovo a ripensare all’aspetto giocoso che il Dente di Leone mi donava durante l’infanzia, quando lo scivolare via doveva ancora venire.

Hai mai corso in un prato come questo?

Il pallido Gambo del Dente di Leone
stupisce l’Erba e l’Inverno d’un tratto diventa
un infinito Ahimè
sul gambo si leva un’inusitata Gemma e poi un chiassoso Fiore
il Proclama dei Soli
che la sepoltura è finita.
Emily Dickinson

Il Proclama dei Soli.

Questi “soli” ci regalano colore, speranza, a quanto pare anche il caffè, e poi?

Tu conosci altri modi di utilizzare il tarassaco?
Oppure sai impiegare altre erbe spontanee in qualche tipo di preparazione?

REPAIR CAFÉ

REPAIR CAFÉ

Repair Café è una fantastica idea che nasce ad Amsterdam nel 2009 a cura di Martine Postma.

Ma che cos’è un Repair Café?

Non è soltanto un ritrovo.

Non è soltanto volontariato.

Repair Cafè ha una funzione sociale molto importante.

Repair Café è un luogo di incontro gratuito dove è possibile riparare oggetti di ogni tipo insieme.

Repair Café è una organizzazione che mette a disposizione strumenti e materiali per aiutare a effettuare le riparazioni su vestiti, mobili, elettrodomestici, biciclette, stoviglie, elettrodomestici, giocattoli, e molto altro, grazie alla disponibilità di volontari esperti, con capacità di riparazione in tutti i tipi di campi.

Il successo riscosso in Olanda, si è diffuso nello spazio e nel tempo formando un movimento mondiale con il preciso scopo di preservare le capacità di riparazione nella società e di promuovere il recupero degli oggetti che possono continuare a funzionare.

Ci sono organizzazioni in Belgio, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, India, Giappone e in molti altri paesi in tutto il mondo

In questo video Martine, Ginko e Therese spiegano dando anche dei numeri

Non è bellissimo che tra gli oggetti più riparati ci siano anche le macchine per il caffè?

C’è un Repair Café anche a Pavia fondato nel 2015 dall’irlandese Mike Kavanagh e dall’australiano Michael Richards.

Il team, che si cura anche di insegnare le conoscenze necessarie per riparare, si è poi ingrandito e organizza eventi di riparazione in collaborazione con varie associazioni locali.

A questo proposito ti segnalo l’appuntamento di sabato 26 febbraio: Activators Breakfast.

Tu sei per il riuso?
Sai riparare gli oggetti che si rompono?
C’è un oggetto in particolare al quale hai dato o vorresti ridare nuova vita?

E se ti dico 金継ぎ ovvero kintsugi?

FUNGHI ESPRESSO

FUNGHI ESPRESSO

Dai vostri commenti si desume che molti di noi utilizzano i fondi del caffè per concimare le piante, e questa è senza dubbio cosa buona.

Ma c’è chi prima di concimare le piante, sfrutta i fondi del caffè ritirati presso i bar di zona, per coltivare.

Ebbene sì: si tratta di una coltivazione senza terra, solo con i fondi del caffè, e produce funghi!

Questi funghi poi vengono venduti in fiere locali o ai ristoranti di zona: in Toscana.

Quale nome migliore se non Funghi Espresso

Tra l’altro, ironia della sorte, questa attività è sorta in un ex calzaturificio

Il progetto è stato presentato a UNIFI  Impresa Campus nel 2013  qui trovi lo spin off dell’Incubatore Universitario Fiorentino e la newsletter  che ne decreta il successo.

Funghi Espresso ha poi partecipato a Expo 2015 riscuotendo consensi e riconoscimenti.

Funghi Espresso si ispira alla Blue economy di Gunter Pauli inserendosi nel concetto di Smart city, ma ancor di più di Urban farming.

Antonio Di Giovanni tra gli ideatori della Startup Funghi Espresso, è infatti fondatore anche di Circular Farm il cui ciclo di produzione illustra nel dettaglio il processo di compostaggio e la coltivazione idroponica.

Tu hai già provato il metodo idroponico cioè fuori dal suolo?

KEEP CALM AND GO VOLUNTEERING

KEEP CALM AND GO VOLUNTEERING

Keep Calm and Go Volunteering! 

In questo caso il keep calm non è per il caffè ma per un progetto di volontariato interessante oltre che ammirevole.

L’obiettivo generale è sensibilizzare i giovani all’adozione di stili di vita sostenibili e responsabili, in contrasto con la sempre più diffusa “cultura del rifiuto” e del monouso.

I promotori attivi sono quattro ragazzi di diverse provenienze: Edisona Xhani dall’Albania, Sophie Anvroin dalla Francia, Hamudi Salama Batah dalla Spagna e Mehdi Meddeb dalla Tunisia, che si occupano di condividere informazioni e promuovere iniziative operando nel tessuto della comunità per combattere lo spreco alimentare.

Keep calm and go volunteering consiste dunque in un Corpo Europeo di Solidarietà che viene finanziato dalla Agenzia Nazionale per i Giovani e promosso dall’Area Europa dell’associazione Comitato d’Intesa di Belluno

Proprio a Belluno infatti domenica si è svolto un flash mob per coinvolgere più persone con l’intento di sensibilizzare maggiormente la popolazione.

E a proposito di lotta allo spreco alimentare, ti consiglio di seguire Paola che attraverso il suo libro Il gusto di non sprecare, il suo blog Primo non sprecare, e i suoi profili social, da anni si occupa in maniera assidua e profonda della lotta agli sprechi.

È stato bello scoprire che siamo in tanti ad utilizzare i fondi del caffè, quindi confido in altrettanti preziosi suggerimenti anche per il cibo.
Tu che ne dici?

E TU COSA CI FAI CON I FONDI DEL CAFFÈ?

E TU COSA CI FAI CON I FONDI DEL CAFFÈ?

E tu cosa ci fai con i fondi del caffè?
Ti è mai capitato di riutilizzarli?

Io a volte li aggiungo alla terra dei vasi.
Generalmente devo dire che i risultati sono buoni … ergo anche le mie piante amano il caffè! 🙂

Non ho girasoli infatti, per mancanza di spazio, i girasoli, così simpatici, a quanto pare ricevono già sufficiente energia dal sole, niente caffeina per loro 🙂

Scherzi a parte è bene sapere che è meglio non esagerare diversamente si rischia la formazione di muffe.

Se poi hai la fortuna di avere anche un orto, probabilmente saprai che alcuni ortaggi non amano il caffè … i pomodori ad esempio.

Purtroppo mi sono stati meno d’aiuto contro le formiche, dici che erano particolarmente monelle come un po’ tutti gli insetti che decidono di trasferirsi qui?
Tu hai mai provato?

O magari li sai leggere?
La prima scena che mi viene in mente è in Dying Young di Joel Schumacher, quando Estelle interpretata da Colleen Dewhurst vede nella tazzina di Campbell Scott un brutto presagio.

Che dici? Meglio concentrarsi su altri modi di impiego.

La RENS di Helsinki, Finlandia, ad esempio ha avuto l’idea migliore di utilizzare fondi di caffè unitamente a plastica riciclata per produrre sneakers!

Le hanno definite coffee shoes non è fantastico?

Cito testualmente:
trasformiamo plastica post-industriale e fondi di caffè usati in prodotti ricchi di funzionalità fatti per andare lontano.

In attesa di andare lontano, questo è sicuramente un primo passo, non sei d’accordo?

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

ALLA ZAMPA DI OGNI UCCELLO CHE VOLA È LEGATO IL FILO DELL’INFINITO

Alla zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito
trovo che questa frase di Victor Hugo si adatti in qualche modo ai pensieri che regala questo video di Ugo De Cresi:

Lo capisci perché mi arrabbio quando la Lomellina, questa terra di risaie e bellezza viene avvelenata

Non ti sembra di percepire davvero quel filo di infinito che si specchia, come il cielo, e ti porta a respirare in una dimensione migliore?

Quel volo di Ibis sacri è una melodia di libertà e armonia.

Eppure, gli Ibis non sono a casa loro, anzi, gli ambientalisti li giudicano una specie invasiva perché non autoctona, un po’ come le nutrie.

Ma come sono arrivati qui?
Ce li ha portati l’uomo.

Sempre noi che rompiamo gli equilibri …

Paradossalmente, risultano essere estinti in Egitto, dove venivano raffigurati come la rappresentazione del dio Thot.

Secondo la Treccani, Thot fu venerato come dio della scrittura e delle formule magiche, e ovviamente io non posso non pensare subito alla magia dei libri!

Qual è il libro che per te ha fatto scattare la magia?

Qual è il libro che ti ha fatto sentire a casa come un Ibis in Lomellina?

Qual è il libro che ti ha fatto volare legata/o al filo dell’infinito?

Alla zampa di ogni uccello che vola è legato il filo dell’infinito dunque a quale volo ti fa pensare?

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