PROFUMI PREZIOSI

PROFUMI PREZIOSI

 

Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno scelto l’Officina Profumo-Farmaceutica di Santa Maria Novella a Firenze per presentare la loro ultima collezione di Alta Gioielleria, dedicando un pezzo particolare a Caterina de’ Medici.

Per la Regina Nera occorrerebbe un intero libro, o magari dovrei chiedere una biografia speciale a La ragazza approssimativa.

In questo momento però mi basta parlarti del profumo che Caterina de’ Medici commissionò ai frati domenicani nel 1533 e fu portato da lei in Francia in occasione delle sue nozze con Enrico di Valois. È un bouquet fresco e agrumato, a base di bergamotto di Calabria.

Questo profumo, conosciuto come Acqua della Regina successivamente venne rinominato Acqua di Santa Maria Novella  ed è tuttora in commercio.

La collana con due putti che tengono proprio una boccetta di profumo della foto, è uno speciale pezzo della collezione dedicato a Caterina de’ Medici.

Devo dire che di Dolce & Gabbana ammiro in particolare il modo di affermare sempre, e in maniera del tutto incisiva, la loro italianità. Attraverso tributi, rimandi, citazioni, richiami, e uno spirito innato che emerge da ogni creazione.

In particolare questa collezione è dedicata al Rinascimento ma anche alle botteghe artigiane di Firenze che ne rappresenta l’emblema:
Cultura, bellezza e storia si possono trovare in ogni angolo di Firenze.
Dal Fatto a Mano all’eccellenza del Made in Italy, Domenico Dolce e Stefano Gabbana rendono omaggio alla città del Rinascimento e alla Toscana nelle loro creazioni di Alta Gioielleria, Alta Sartoria e Alta Moda.
Scopri una nuova rinascita nell’incantevole città immersa nella meraviglia architettonica, dove le radici degli artigiani locali permeano e ispirano ogni capo.

Repubblica Firenze ha pubblicato una breve slide sui pezzi principali della collezione, e non so tu, ma io sono rimasta colpita da una creazione in particolare, che mi ha fatto pensare alla citazione di Albert Samain:
Quando siete in preda al pessimismo, guardate una rosa.

Wow. Il colpo d’occhio su questa collana diciamo che può bastare per sbaragliare mooooolto pessimismo.
Che ne dici?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EMMA WATSON: DA HERMIONE A BLING RING? NO! A KE RING!!

EMMA WATSON: DA HERMIONE A BLING RING? NO! A KE RING!!

 

Emma Watson: da Hermione a Bling Ring, no a Ke Ring!

Coffee?”
A cappuccino please.”
You?”
What she said.”
Same.”

laughing ovviamente io parto sempre dal caffè e ovviamente avrai già indovinato dove avviene questa conversazione e tra chi.
Potremmo quasi chiamarla una situazione da “keep calm” anche se la calma dura poco …

Del Luchino Caffe adoro il pavimento a scacchi, ma potendo trovarmi a quel tavolo rosso invece di caffé o cappuccino io vorrei una polisucco!

Qualcuno ha visto un rospo?”
Hermione ci ha conquistati immediatamente: i suoi capelli, il suo modo di muovere la testa a sottolineare ancor di più la sua arguzia, il suo “sapere tutto” pienamente meritato.

Va detto che Emma Watson è stata brava nella interpretazione, tanto quanto nel non rimanere legata al personaggio, accompagnando la sua crescita personale a quella professionale con un percorso del tutto unico.

Emblematico il suo caffé completamente differente, in Bling Ring. Una caratterizzazione opposta, nella quale emerge una certa inclinazione per il mondo della moda, che è il motivo per cui ti sto parlando di lei.

Prima però vorrei sottolineare come Il suo sia uno stile del tutto personale, che passa attraverso scelte ben precise e iniziative rilevanti tra le quali va senz’altro ricordato il discorso all’ONU come ambasciatrice delle donne a favore della campagna HeForShe per UNwomen a difesa della parità di genere.

Eppure lei rimane sempre semplicemente magica, e diventa fata dei libri lasciando copie del libro “Mom & Me & Mom” nella metropolitana di Londra per il booksharing Books On the Underground

Oppure organizzando un gruppo di lettura, una sorta di club del libro con il quale promuove una condivisione al femminile. 

E nonostante sia entrata a soli 19 anni nel Guinness dei record per essere l’attrice del decennio che ha ottenuto i maggiori incassi, lei mantiene una linea precisa anche in fatto di moda: appassionata di look e tendenze, ma solo rigorosamente eco-friendly.
La puoi seguire qui

Moda dunque, ma moda etica, ben lontana dai guardaroba saccheggiati nel film di Sofia Coppola!

Un binario molto preciso, un binario concreto, un viaggio unico la cui ultima fermata è

Kering

Emma Watson è entrata a far parte del consiglio di amministrazione.

Sei davvero la strega più brillante della tua età!”

 

 

QUALCUNO SA DIRMI PERCHÉ IL MIO CAFFÈ NON È ANCORA QUI? È MORTA PER CASO?

QUALCUNO SA DIRMI PERCHÉ IL MIO CAFFÈ NON È ANCORA QUI? È MORTA PER CASO?

Qualcuno sa dirmi perchè il mio caffè non è ancora qui, è morta per caso?

Come non adorare Miranda Priestly?
Meryl Streep è una grandissima attrice e i suoi lavori sono senza alcun dubbio uno più riuscito dell’altro, ma, ne Il diavolo veste Prada in particolare, ha saputo donare vita propria alla sua interpretazione.
Dunque Miranda Priestly non è soltanto il personaggio incarnato da Meryl, e non è nemmeno una versione di Anna Wintour, no: Miranda Priestly è una icona a tutti gli effetti.
Unica.
Con uno stile inarrivabile, ha catturato ognuno di noi fin dal momento esatto in cui si sono aperte le porte dell’ascensore.
Miranda è esigente, tagliente, dura, con una sottile vena ironica che in modo sommesso riesce a sortire un effetto prorompente, e le sue frasi sono entrate a far parte integrante del linguaggio comune. Perennemente impegnata a consolidare il proprio ruolo in un ambiente esclusivo quanto spietato, totalmente noncurante degli altri, pretende il massimo dai propri collaboratori, e non concede nessun tipo di indulgenza.
È cattiva?
Vorrei soffermarmi sul concetto di cattiveria, e mi riallaccio in qualche modo anche alla riflessione di Philip Zimbardo sull’Effetto Lucifero, riportandolo però ad un contesto meno estremizzato, e usando questa citazione che in un certo senso schematizza:
“La rabbia può nutrirsi di te per un’ora, ma non giacere per una notte; la continuazione della rabbia è odio, la continuazione dell’odio diventa cattiveria.”
Francis Quarles

Tutti noi quotidianamente purtroppo abbiamo a che fare con piccole quote di rabbia che esplode nelle persone con le quali interagiamo, ma anche in noi stessi.
Quanto spesso riscontri che la rabbia si sia accumulata oltre il livello, o, per usare l’esempio della frase, stia continuando dopo la notte?
Soprusi, sfoghi isterici, sterili frecciate al veleno, smania di punizioni, rimproveri del tutto gratuiti, astio vomitato verbalmente, e via discorrendo, anche nel male, sono comunque manifestazioni di lati umani, tu che quota percentuale di comprensione ti sentiresti di attribuire?
Difficile a dirsi, soprattutto quando si è parte lesa …
In giornate da fine scuola come queste, viene facile considerare quanto alcuni profili ben si adattino anche ai ricordi di qualcuno tra i professori.
Nella tua esperienza puoi dire che ci sia stato qualche caso in cui la cattiveria che hai subito si è potuta trasformare in qualsivoglia minimo aspetto di insegnamento?
Tornando a Miranda, ad esempio, per quanto sia iconica, non è lei che ci insegna, non tanto quanto Andrea Sacks almeno: “la sua più grande delusione”.

 

 

CAFFÈ DA TIFFANY

CAFFÈ DA TIFFANY

 

Caffè da Tiffany!
Inizialmente avevo in mente altro per il caffè di oggi, ma sinceramente ora avverto un fortissimo bisogno di leggerezza.
E chi più di Audrey può rappresentare la personificazione della lievità senza mai essere superficiale e senza nulla togliere alla serietà delle sfide che la vita pone?
Non mi riferisco soltanto ai suoi personaggi: anche il suo cammino personale è un grande esempio di forza, equilibrio, e tenacia in tutte le fasi che ha attraversato, in tutte le decisioni che ha preso, mantenendo e difendendo comunque la sua riservatezza.
Il suo stile è sottrazione, lei ci ha insegnato il valore dell’essenziale.
In questi giorni ogni cosa è urlata, ogni dichiarazione amplificata dalle gran casse della brama di arrivare primi. Non importa più se vero o falso, non importa cosa comporterà o quali reazioni provocherà, si pubblica, ovunque, e poi parta la conta dei consensi.
I danni invece non contano più.
Possibile che non ce la possiamo fare a mantenere una condotta civile?
Eleganza non è solo immagine, eleganza è anche modo di essere, comportamento, oltre che portamento.
E per me oggi eleganza è anche senso civico, e rispetto.
Tra i tanti aneddoti su Audrey Hepburn vorrei in particolare citare quello legato all’abito da sposa donato. Nel 1952 il matrimonio con Lord James Hanson viene annullato poco prima della data stabilita. L’abito per Audrey confezionato dalle sorelle Fontana è già pronto e naturalmente è stupendo. Un vero peccato. Audrey allora dispone che venga donato “alla più bella, povera, ragazza italiana che le sorelle Fontana riusciranno a trovare”.
Al di là del fatto che fa molto fiaba, il concetto è: se io non posso avere o non posso più fare una cosa, non significa che debba precluderla anche agli altri.
Ecco, questa è la riflessione che vorrei lasciare oggi.
E poi:
ricordati, se mai dovessi aver bisogno di una mano che ti aiuti, che ne troverai una alla fine del tuo braccio… Nel diventare più maturo scoprirai che hai due mani. Una per aiutare te stesso, l’altra per aiutare gli altri.”
Audrey Hepburn

 

IL CARDIGAN ICONICO IN ASSOLUTO

IL CARDIGAN ICONICO IN ASSOLUTO

 

Il cardigan iconico in assoluto.

Per due volte è andato all’asta l’iconico cardigan di Kurt Cobain, indossato durante l’unplagged per MTV: cioè un evento entrato di diritto nella storia della musica.
Ogni volta si legge di tutto e il contrario di tutto: testate giornalistiche che precisano che il cardigan è bucato per una bruciatura di sigaretta, che è macchiato, che non è stato mai lavato, che manca un bottone … come se qualcuno potesse considerare l’idea di indossarlo …
Quel cardigan ha smesso di essere un semplice indumento, nel momento stesso in cui Kurt Cobain lo ha scelto, probabilmente a un mercatino dell’usato, ed è diventato un riferimento iconico del Grunge stesso.
Non è stato un abito di scena, non è stato pensato per un look particolare, è semplicemente un cardigan che Kurt Cobain ha usato piuttosto abitualmente.
Forse è inutile interrogarsi sulla scelta del colore, di certo sappiamo che Kurt Cobain prediligeva capi ampi che nascondessero la sua magrezza, anche se nulla avrebbe mai potuto nascondere la sua grandezza come Artista.

Senza fare paragoni che non potrebbero stare ne in cielo ne in terra, c’è un capo del tuo guardaroba che in qualche modo ti rappresenta?

 

 

RE GIORGIO VINCE ANCHE L’INCANTO

RE GIORGIO VINCE ANCHE L’INCANTO

Re Giorgio vince anche l’incanto.

Milano può essere definita in tanti modi, ognuno dei quali in breve tempo può sembrare stretto per quanto sia in continua evoluzione.
Sempre in fermento, la capitale indiscussa della moda, riesce a trasmettere un senso di vitalità e di rinnovamento anche ai meno attenti.
Tra le novità introdotte, ha riscosso indubbio successo l’asta indetta per un prestigioso spazio nella Galleria Vittorio Emanuele che si è tenuta negli uffici del Demanio.
Il marchio Giorgio Armani Retail si è assicurato la vittoria dopo 24 rilanci di cinquantamila euro ciascuno, con intervalli massimi di tre minuti. La gara di incanto aveva una base d’asta di 670.440 euro e si è conclusa aggiudicando i 302 preziosi metri quadrati per un canone annuo di 1,9 milioni di euro al gruppo Armani per i prossimi 18 anni.
L’Amministrazione ha dichiarato che come sempre questo introito sarà reinvestito per la città e porterà benefici per la città e per i cittadini.
È la prima volta che questo meccanismo viene usato per gli spazi della Galleria rivelandosi vincente, ai successi di Re Giorgio invece siamo abituati e colgo l’occasione per esprimere la mia massima stima.

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