DIRTY COFFEE

DIRTY COFFEE

Dirty coffee letteralmente sarebbe “caffè sporco” ed in effetti il risultato che si ottiene dalla preparazione che sta impazzando è proprio una sporcatura.

 

Ma non è il caffè a sporcarsi, anzi: il caffè sporca il latte.

 

Ti ricordi della ricetta per il Dalgona Coffee

 

Anche in questo caso occorrono latte freddo e caffè, il latte deve essere molto freddo mentre il caffè deve essere molto caldo perché è proprio il contrasto tra le temperature a creato l’effetto dirty.

 

E anche in questo caso l’ispirazione ci arriva dall’oriente.

 

Si dichiara inventore del Dirty Coffee Katsuyuki Tanaka del Bear Pond Espresso ベアポンドエクスプレス di Tokyo.

Dirty Coffee

 

 

Giappone, dunque.

 

Inevitabile ripensare alla trilogia di Toshikazu Kawaguchi 川口俊和 e a Finché il caffè è caldo

 

In questo caso però Katsu porta con sé la sua parte di vita all’East Village di New York.
Katsu racconta come tutto è iniziato grazie ad un editorialista del New York Times

 

 

 

 

Come si ottiene la stratificazione?

 

Latte ghiacciato: deve essere preparato riempiendo un bicchiere trasparente con latte intero. La temperatura del latte deve essere molto bassa per creare questo contrasto termico con l’espresso.

Caffè: prepara un caffè espresso ristretto.

Versare con cura: versare il caffè sul latte freddo poco a poco e delicatamente. L’espresso si posizionerà sopra il latte, scendendo lentamente per creare un attraente effetto a strati.

Non mescolare: per un Dirty Coffee perfetto basta astenersi dal mescolare la bevanda.

 

 

Tu sei del tipo: scopro una nuova preparazione e avverto subito l’ispirazione di provarla?

 

Mi racconterai il tuo Dirty Coffee?

 

HANOI TRAIN STREET

HANOI TRAIN STREET

Hanoi Train Street è qualcosa che ho scoperto grazie a Pechino Express. 

 

Purtroppo io “viaggio” solo attraverso gli altri, grazie ai racconti e alle immagini condivise in varie forme e svariati modi.

 

Per questo motivo: le immagini, ho sempre seguito Pechino Express.

 

Da quando viene trasmesso sulla TV a pagamento devo aspettare la versione dei poveri, come si dice in gergo, dunque solo una settimana fa mi è capitato di vedere Fru seduto al tavolino di un bar di Hanoi in Vietnam per un caffè.

 

Cosa ci sarà mai di strano? È vero che io qui celebro i caffè di tutti coloro che mi donano il privilegio della condivisione, ma perché parlare di un caffè visto in TV?

Ecco in effetti non si è trattato di un caffè di quelli che io amo definire “tranquilli.”

 

Train Street … il nome non lascia misteri, ma tu sapevi che i binari del treno passando letteralmente lungo una via di Hanoi a pochissima distanza dagli edifici?

Hanoi Train Street

 

Per me è stata una scoperta e quindi non ho potuto fare a meno di cercare di saperne di più.

 

La ferrovia ad Hanoi è stata costruita dai francesi agli inizi del 900 e gli edifici sono sorti successivamente nel tempo.

 

Soltanto nel secondo decennio del 2000 l’esiguo spazio tra i binari e le case, abbinato al fatto che la velocità dei treni non si riduce particolarmente durante il passaggio, è diventato una metà turistica di attrazione in crescita costante tanto da arrivare a rendersi oltremodo pericolosa.

 

La mania o forse dovremmo dire la smania dello scatto fotografico coglie febbrilmente molte persone e la pulsione Instagram wild ha creato un afflusso rischioso oltre che incontrollato.

 

Per questo motivo le autorità nel 2022 hanno chiuso l’accesso ai turisti.

 

Ma si sa: business is business.

 

Una volta si usava anche dire: “fatta la legge, trovato l’inganno” … per cui gli edifici si sono trasformati in caffè adatti ad ospitare i visitatori in sicurezza con tanto di orari e regole da seguire.

 

Quindi dopo averti raccontato I treni della felicità ora chiacchieriamo dei treni della? Dimmelo tu.

 

 

 

CAFFÈ IN VIAGGIO

CAFFÈ IN VIAGGIO

Caffè in viaggio, mi racconti?

Spero che tu faccia parte di coloro che in questi giorni stanno viaggiando verso mete fantastiche.

Come hai trovato il caffè?
Migliore? Peggiore? Lungo, corto, nero, macchiato?
In questi casi mi torna sempre in mente la scena di C’è posta per te.

Noi che siamo molto sedentari non ci siamo spostati granché nell’ambito del nostro territorio, ogni volta però ci siamo presi un bel caffè.

Anche tu?
Se dovessi avvertire l’ispirazione giusta per mandarmi la foto di un tuo caffè, io ne sarei STRAFELICE.

Intanto ti racconto un viaggio virtuale in luoghi per me totalmente sconosciuti grazie a Tomislav.

Innanzitutto mi congratulo con lui per aver conseguito il premio International Fiction Festival per la sua Wonderful story about a girl with Papovka.

Caffè in viaggio

Le prime dieci pagine del suo fumetto sono pubblicato nel Regno Unito, poi cinque pagine in Macedonia sulla rivista Devetka.

Il fumetto sarà pubblicato anche in Serbia sulla rivista di fumetti Balon, sulla rivista Strip Prefiks in Croazia, le prime sei pagine tradotte in sloveno saranno presentate da Supernova, dalla rivista Athanatik dal Montenegro, e dall’editore Koloseum di Banja Luka.

E il prossimo obiettivo è la rivista bulgara Duga.

Tomislav mi ha raccontato di tutte queste pubblicazioni accompagnandole con un caffè per ognuno dei luoghi.

Se clicchi sulle parole in grassetto trovi ognuno dei link.

Dunque partendo dalla Serbia ecco il caffè a Niš Serbia e il cucchiano in stile turco da a Niš.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Da Kikinda, sempre Serbia, non ho nessun caffè ma sono rimasta incantata nel vedere questo meraviglioso viale alberato

Caffè in viaggio

Carpe Diem Cafe Zagabria Croazia che dire? Un nome perfetto.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Di Timișoara Romania avevamo già chiacchierato, ma possiamo rinunciare a questi cappuccini?

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

E infine caffè Bulgaro in stile turco e dolcetti turchi in the Balkan come li ha definiti Tomislav.

Caffè in viaggioCaffè in viaggio

Layla invece è stata in Italia, per sei settimane di studio a Orvieto e la foto del suo racconto ritrae Office Coffee – coktails. 

Questo è il suo video racconto 

Molto carino, vero?

E tu, cosa mi racconti?

IL CAFFÈ È UN LINGUAGGIO UNIVERSALE CHE SUPERA LE BARRIERE CULTURALI

IL CAFFÈ È UN LINGUAGGIO UNIVERSALE CHE SUPERA LE BARRIERE CULTURALI

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Colgo lo spunto di questa citazione per confermare come il caffè qui mi abbia regalato la possibilità di comunicare con persone che vivono in zone finora sconosciute per me.

Tomislav prosegue nell’aggiornarmi circa il suo progetto, ricordi che ti avevo parlato dei suoi fumetti, ma anche delle foto dei suoi caffè che non manca mai di inviarmi?

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Questi sono i suoi caffè!
Caffè turco a Subotica e “morning coffee” con candies from Macedonia come lo ha definito Tomislav.

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Gli sono molto grata e grazie a lui ho scoperto che a Temisvar: Timisoara, c’è una statua dedicata a Romolo e Remo.

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Lela continua a insegnarmi la sua Georgia, e attraverso il suo amore per l’Italia scova molti incroci interessanti, come ad esempio L’Antica Trattoria Toscana e Georgiana.

Quale migliore connubio, se non quello del cibo?

A proposito di cibo Lela mi ha descritto il loro formaggio: Sulguni სულგუნი, სულუგუნი che viene dalla regione Samegrelo e che ricorda la nostra mozzarella. Lo conosci?

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Trovo assolutamente interessante e istruttivo poter chiacchierare di qualsiasi argomento e ascoltare monenti di vita, interessi, e quelle piccole cose che semplicemente compongono le giornate.

Le piccole diversità, le sfumature, i linguaggi, le tradizioni, gli ambienti, che sono un patrimonio da preservare e tramandare. 

A te è mai capitato di incontrare, conoscere, scoprire persone attraverso “il ponte” rappresentato dal caffè?

Una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

Il caffè è un linguaggio universale che supera le barriere culturali: una tazza calda può unire persone provenienti da ogni angolo del mondo.

O magari il tuo punto di condivisione è stato un altro.

Da qualsiasi angolo del mondo provieni, sentiti benvenuta/o e libera/o di raccontare!

COFFEE CITY

COFFEE CITY

Coffee City è una comunità lacustre situata su una penisola che si protende sul Lago Palestine, nel Texas orientale.

Con tre lati della città delimitati dall’acqua, è una località rinomata per la pesca, la nautica e altri sport acquatici.

Appena ho visto la foto con l’insegna di pensavo fosse un meme, dunque immagina la sorpresa quando ho capito che invece esiste veramente!

Cercando informazioni mi sono innamorata di questa specie di metafora: la storia di questa località può stare in un guscio di noci pecan.

Coffee City infatti si materializza solo negli anni ’60 dopo la costruzione del Lago Palestine.

Sì: costruzione, perché il Lago Palestine è un lago artificiale creato dalla Diga Blackburn.

Questo bacino si estende su porzioni di quattro contee dello stato del Texas: Anderson, Smith, Henderson e Cherokee.

Sorrido perché per noi Anderson e Henderson tendenzialmente suonano allo stesso modo, e Smith … beh è un po’ come l’equivalente del nostro Rossi …

Ma torniamo al nostra città del caffè, che a quanto pare ospita una comunità residenziale senza storia ma con una recente cronaca infausta: pare infatti che a Coffee City ci fossero 250 abitanti e 50 poliziotti … che dire?

Forse meglio concentrarsi sul Coffee City Fire Department: Vigili del fuoco, che negli Stati Uniti sono una istituzione per antonomasia.

A Coffee City c’è anche il Bella Italian Café

Non ho trovato particolari collegamenti con l’Italia, ma è comunque un tributo, che ne dici?

Mentre ci riflettiamo ti lascio ammirare questo panorama …

THE COFFEE POT

THE COFFEE POT

Paola Pioletti mi ha segnalato questa curiosa costruzione! Grazie Paola

The Coffee Pot si trova in America, e più precisamente in Pennsylvania, a Bedford.

Viene definita “esempio di architettura programmatica” nata a seguito dell’incremento di automobilisti in transito sulla Lincoln Highway ovvero la prima strada transcontinentale per automobili negli Stati Uniti, inaugurata nel 1913 che si snoda per oltre 3.000 miglia tra New York City e San Francisco.

The Coffee Pot è stata costruita nel 1927 grazie a Bert Koonz per attrarre visitatori alla stazione di servizio.

Nel 1937 è stato costruito un hotel adiacente alla “caffettiera” che ha visto servire hamburger Coca Cola e gelati ai viaggiatori dei Greyhound buses .

Successivamente è stato costruito un hotel adiacente alla struttura.

Nel 2004 il restauro dopo che Bedford County Fair in PA l’ha acquistata per un dollaro.

Facendo un giro virtuale intorno alla caffettiera ho trovato una comunità molto attiva con un gruppo di quilters: The Coffee Pot quilters

Il quilting è l’arte di cucire insieme diversi strati di tessuti di colori e fantasie diverse, tagliandoli in modo da creare motivi decorativi.

A me piace molto quel tipo di coperte e in casa ne abbiamo diverse anche se non sono fatte in comunione come si usa negli States.

Sapevi che anche in Italia abbiamo una associazione nazionale? Quilt Italia

La caffettiera gigante in autunno è contornata da uno splendido spettacolo naturale e la Bedford County Fair organizza anche un festival dedicato al foliage.

Persino Babbo Natale è passato dalla Coffee Pot!

Peccato però che non ci sia più caffè nella caffettiera, o no?

E tu? Conosci un posto altrettanto particolare?

Archivi

Pin It on Pinterest