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Devo la lettura di Diario di Scuola di Daniel Pennac a Luciana: GRAZIE Lucy, ti sono davvero grata!
Un diario edito da Feltrinelli, che mi è piaciuto moltissimo e che, a mio parere, dovrebbe essere letto anche a scuola.
Daniel Pennac, o Pennacchioni, è insegnante a Parigi dal 1970 anzi, meglio usare le sue esatte parole:
Si viene a sapere che per un quarto di secolo l’autore ha esercitato la professione di insegnante e che ha scelto questo appartamento affacciato sui cortili di due scuole un po’ come un ferroviere che andasse in pensione sopra una stazione di smistamento.
Anzi, ti dirò di più: senti chi legge queste parole
Apro una doverosa parentesi su Bar Sport anche se sicuramente anche tu conosci la Luisona e tutti gli altri personaggi, vero?
Ma torniamo alla lettura e alla frase emblematica della madre di Daniel Pennac: “credi che se la caverà prima o poi?”
Tu andavi bene a scuola? Eri tra gli allievi meritevoli e con la media alta?
Lui decisamente no, eppure è diventato prima insegnante e poi scrittore!
Daniel Pennac ci dice che ciò che ha scritto è la “pura verità” e proprio per questo ho trovato il suo messaggio ancora più importante.
Quale esempio migliore per dare fiducia a tutti coloro che si trovano davanti a percorsi in salita, che si trovano fuori dai comuni “schemi,” che stanno vivendo insuccessi momentanei?
Io sono rimasta entusiasta sia della speranza che infonde questo libro, sia del modo in cui dipinge il vero insegnamento.
Trovo che un’altra sua frase che merita una standing ovation sia questa:
Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti. In fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti?
E ancora:
Invece di raccogliere e pubblicare le perle dei somari che suscitano l’ilarità in tante aule professori, bisognerebbe scrivere un’antologia dei bravi insegnanti. La letteratura non manca di simili testimonianze: Voltaire che rende omaggio ai gesuiti Tournemine e Porée, Rimbaud che sottopone le sue poesie al professor Izimbard, Camus che scrive lettere filiali al signor Martin, suo adorato maestro, Julien Green che ricorda con affetto l’immagine vivida del professor Lesellier, suo insegnante di storia, Simone Weil che fa le lodi del suo maestro Alain, il quale non dimenticherà mai Jules Lagneau che lo introdusse alla filosofia, J.B. Pontalis che celebra Sartre, che “spiccava” così tanto fra gli altri professori …Se, oltre a questi maestri celebri, l’antologia offrisse il ritratto dell’insegnante indimenticabile che quasi tutti abbiamo incontrato a un certo punto del nostro percorso scolastico, forse ne trarremmo qualche lume sulle doti necessarie per la pratica di questo strano mestiere.
A proposito di professori e di diario di scuola giusto recentemente con Eleonora nei commenti, che puoi trovare qui, ricordavamo i gloriosi anni delle superiori raccontando delle decorazioni dei diari.
Tu conservi ancora qualcuno dei tuoi?
Il discorso con Eleonora è poi proseguito anche sui professori, in particolare su quelli che ricordiamo con maggiore stima.
E tu che ricordo hai dei tuoi insegnanti?
Qualcuno di loro è stato particolarmente illuminante o oltremodo ironico?
L’ironia di Daniel Pennac prende vita soprattutto attraverso gli omini stilizzati che disegna che ovviamente mi piacciono moltissimo.
A quanto pare non sono l’unica, tanto che ho scoperto un sito non ufficiale dedicato a Daniel Pennac, e guarda che immagine ha scelto l’autrice!
Coincidenza?! Io non credo …
Ero una brava studentessa, ordinata e diligente. Mi è sempre piaciuto molto studiare. Ho suonato anche il pianoforte per qualche anno per far piacere alla mia mamma.
A proposito: ho anch’io delle tazzine Thun da espresso! 😄😄
Buona serata, Claudia!
Wow!!
Chapeau Luisella!!
Tanti complimenti alla tua mamma!!
Pianoforte è tantissima roba.
E tanti TANTI complimenti anche a te per il tuo essere una bravissima studentessa!
Anche a me piace studiare, sono pentitissima di non essere andata alla Università 🙁 pensa che persino ora, con tutte le mie primavere, cerco sempre di imparare qualcosa in qualsiasi modo.
Qualche volta, senza impegno, magari sul tuo blog vedrò le tue tazzine, vero?
La tazzina nella foto del libro non è Thun ma Egan.
Anch’io andavo con piacere a scuola: mi piaceva studiare, scoprire cose nuove, cercare di capire, allora come ora
Luisa tu sei anche un’ottima insegnante!!
E grazie al tuo blog io imparo ogni giorno cose interessantissime, anzi, colgo l’occasione per ringraziarti di cuore anche da qui!
A scuola me la cavavo, non ero una secchiona ma nemmeno l’ultima della classe. Con i prof, tranne rari casi, ho sempre avuto un buon rapporto. Una prof con cui non andavo mai e dico mai d’accordo? Quella di matematica alle superiori. Questa prof era un incubo non solo per me ma per tutta la classe, 😱: quando spiegava non chiedeva quasi mai se c’era qualcosa che non avevamo capito e andava avanti, convinta che tutte avessimo compreso la lezione, 🤦♀️. Magari!, e infatti i voti bassi fioccavano durante le verifiche, 😱. Aneddoto divertente con la prof d’inglese, severa ma simpatica, sempre delle superiori: da alcune settimane stavamo leggendo “Jane Eyre” in inglese e un giorno, appena finita la lezione, prima d’uscire ci dice che quella sera, in tv, ci sarebbe stato il film tratto dal libro e che eravamo tutte obbligate a guardarlo per poi discuterne la lezione successiva. “Obbligate a guardarlo?!?!, 😳?” ho saputo pensato “Ma a casa mia guardo quello che mi pare e piace.”… e infatti non l’ho guardato. C’era, in quel periodo, un talent show di canto che si chiamava “Operazione Trionfo” (vent’anni fa la tv era sicuramente migliore di quella odierna, 😉) e che in classe guardavamo quasi tutte. La lezione successiva la prof inizia a chiedere se avevamo guardato il film e che cosa ne pensavamo. Quando arriva a me rispondo subito di no e lei mi chiede perché. “In tv c’era “Operazione Trionfo” e siccome a me il film non interessava ho guardato il talent”. Premetto che la mia era un’affermazione e non una battuta ma mi è uscita così di getto e spontanea che tutte le mie compagne di classe si sono messe a ridere divertite. La prof subito replica: “Questa me la lego al dito”, ed io, senza pensarci, le rispondo: “Se la leghi pure dove vuole”. Risultato? Ho fatto fare delle grandi risate alla classe mentre la prof mi ha incenerito con uno sguardo che, se avesse potuto colpirmi, sarei diventatata un mucchietto di cenere, 🤣🤣.
Eh!
Matematica e prof poco empatica sono una combo potente da gestire in effetti …
E invece su Jane Eyre ho sorriso tantissimo proprio perché è il primo argomento di cui abbiamo parlato sul tuo blog, e anche io ti ho tirato in ballo proprio i film … peggio della prof 😀
Scherzi a parte anche la tua è stata una “operazione trionfo” data la reazione delle tue compagne!
Ma poi se la è legata al dito veramente!?
Per qualche giorno sì ma poi, vedendo che andavo bene nella sua materia, stavo attenta alle lezioni e facevo i compiti che assegnava, alla fine è tornata ad essere la prof di sempre, 🙂. Beh, si può dire che quando c’era da scherzare e ridere un po’ io ero sempre in prima fila, 😁.
Come si suol dire: “tutto è bene ciò che finisce bene” …
Hai la mia stima per essere stata capace di abbinare bravura e simpatia piacendo sia alle compagne che alla professoressa. Non è da tutti.
Applausi!
Grazie, 😊. Meno male che era una prof che sapeva anche perdonare… se fosse stata quella di mate, argh, 😱!, se la sarebbe sicuramente legata al dito per tutto il resto dell’anno, 😉.
Eh! La tua famosa prof terrore di mate …
invece il comportamento della prof di inglese sicuramente le fa onore: comprendere è sempre importante.
E tu a tua volta hai dimostrato di essere un’ottima alunna, insomma: una vera Operazione Trionfo!
Ci sono sempre insegnanti positivi, per fortuna. Io ho un gran ricordo dell’insegnante di Lettere delle scuole Medie. Ci portò il mondo in classe: la lettura del giornale, le discussioni sui problemi sociali …. gli anni anni ’70 erano agli albori. Per il resto la scuola per me è stata un disastro. Ne avrei da raccontare. Ma è bello leggere l’appello di Pennac a raccontare i prof bravi.
Laura! Vuoi sorridere?! Anche per me il professore preferito in assoluto era Lettere alle medie!! Curiosa coincidenza vero? In effetti si sarebbe portati a supporre di poter sentire discorsi più approfonditi alle superiori, ma, esattamente come è stato per te, il mio professore delle medie è colui che in assoluto ha reso più reale il mondo, trascinandolo sui banchi di scuola con la sua inarrivabile ironia. Pensa che ancora adesso, mentre ti scrivo, mi ricordo le sue battute e sorrido. Chissà cosa direbbe oggi.
Nel mio caso gli albori erano degli anni 80, i problemi sociali non erano più sentiti allo stesso modo rispetto agli anni 70, eppure ci ha insegnato molto.
Mi dispiace però che, a parte Lettere alle medie, il resto per te sia stato un disastro … che peccato!!
Non capisco perchè certi post mi vengono nascosti, li ritrovo sempre tempo dopo la pubblicazione…….adoro Pennac, ho letto tanti libri suoi e questo mi manca, dovrò farlo mio sicuramente !
Buon pomeriggio
Mi è colpa mia! Mi devi perdonare.
In pratica ho un po’ alterato la struttura e quindi nella home la disposizione risulta sfalsata rispetto alla data di pubblicazione, cioè: anziché apparire nella seconda colonna, gli articoli finiscono temporaneamente sotto, per poi risalire.
Spero di risolvere, scusami tanto. Se non ti risulta scomodo, nella pagina blog li trovi nell’ordine corretto.
A me invece mancano tutti gli altri di Pennac, ma mi auguro di poter recuperare perché leggerlo mi è piaciuto davvero tanto.
Tra i libri che hai già letto, ne hai uno preferito in particolare?
Nessun problema, io commento quando leggo 😉
Di Pennac mi sono piaciuti particolarmente quelli del Ciclo di Malaussène
Parigi!
O sbaglio?
Adoro Parigi.
GRAZIE per la comprensione nei confronti dei casini che combino Mi!