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Come era già accaduto per il Micam e per la Milan Fashion Week di nuovo la settimana della moda uomo a Milano ci ha mostrato una veste PHYGITAL.
In particolare, sono stata colpita dal lavoro di Walter Chiapponi per Tod’s
perché questa presentazione in particolare?
Per i luoghi: l’ambientazione è Villa Crespi ai Ronchi realizzata dall’architetto Giuseppe de Finetti, allievo di Adolf Loos, come residenza per i momenti di svago e per le battute di caccia.
Al di là dell’architettura, io sottolineerei il contesto, cioè il modo in cui anche dall’interno è possibile avvertire una connessione con il paesaggio circostante.
Non a caso il tema scelto è stato #SevenT: cioè il concetto di sette giorni trascorsi in una sorta di isolamento che restituisce una dilatazione del tempo misurata con cadenze riflessive di tranquilla consapevolezza.
Ammetto di essere di parte per l’affetto che nutro nei confronti di questi luoghi, ma l’atmosfera di questi tramonti, che racchiude un netto contrasto con il gelo invernale, per me si concretizza in una trasmutazione dello spazio come antidoto alla solitudine, come completamento, ma anche come ampliamento dello spirito.
La citazione che ci viene offerta “Non è il viaggio che conta, è la destinazione e io so dove andare” in un certo senso ha il potere di ribaltare la percezione della staticità, ed è quasi come se l’immobilismo potesse trasfigurarsi.
In effetti è quello che un po’ tutti stiamo ricercando in questo periodo.
Purtroppo la fortuna di potersi immergere in un luogo talmente incantato da sembrare mistico non è per tutti però.
E allora l’alternativa: perdersi nelle parole, perdersi nella lettura sono forse la rappresentazione più efficace di come il tempo possa dilatarsi o contrarsi.
Che cos’è per te la sospensione del tempo?
È davvero possibile andare oltre sé stessi e saper incontrare gli altri anche in completa solitudine come ci viene suggerito in conclusione?
Attimo fuggente in zona Ronchi.
This is indeed a deep and pressing question. I have often lost myself but I have never gone beyond myself. For this reason, it is a great joy to craft words people can lose themselves in. What a daunting and privileged task this is.
Your words inspire thought and I thank you for sharing!
Thanks a lot DEAR Jaya!
What an honor for me to read that my words inspire <3
YOU are right! There is also need that people lose themselves in order to go beyond.
Devo ringraziarti perché leggerti é scoprire tanti pensieri, tante possibili alternative, tante idee a concetti che non pensavi di possedere.
Bellissime parole, che risvegliano le capacità di analisi e riflessione della nostra mente! E tutto questo, serve! Ora più che mai!
A presto, Mimiy
Mimì hai assolutamente ragione!! Eccome se serve!
GRAZIE davvero di cuore.
Un abbraccio fortissimo!
Salvo sono io che ringrazio moltissimo!
Sono davvero felice di poter donare e condividere idee e riflessioni.
Con questo commento mi fai un regalo grande grande grande.
la provocazione che viene lanciata è intrigante e la possibilità di potere concretamente manipolare il tempo è oggetto di studi fantasie e dissertazioni da che l’uomo si è reso conto della sua esistenza;
il video non male viene salvato dall’ambientazione spettacolare, ma personalmente preferisco i corti di Garrone per Dior, a cui questo chiaramente attinge senza esserne all’altezza, che si cimentano con il principio di tempo pluridimensionale.
Il tuo blog è molto interessante, complimenti anche per il layout
Ti ringrazio TANTO per i complimenti!
Sai che non conoscevo i corti di Garrone?! Mea culpa: seguo meno Dior, ma ora cercherò senz’altro di recuperare al più presto. Tra l’altro l’idea del tempo pluridimensionale mi affascina moltissimo!!
Grazie per la dritta!
Credo che la sospensione del tempo o il senso di (apparente) immobilità della fase attuale dovrebbero essere una benedizione. Quale miglior periodo di questo per cercare di coltivare il proprio io più profondo, che si riconduce alla solita, non scontata meta, ossia cercare di stare bene con se stessi per poterlo poi essere anche con gli altri? E cosa c’è di meglio che cercare di gustarsi il tempo attraverso la lentezza, in un mondo che sembra incitarti ad andare sempre più in fretta? Io scelgo infatti la lentezza, per ri-appropriarmi di me e della mia natura aiutata in questo dalla lettura, come giustamente hai scritto, dalla contemplazione della natura e da tutto ciò che mi piace e mi fa stare bene, un tassello in più per entrare in sintonia con l’universo.
Tu sei molto saggia Maria!
Ti ringrazio davvero per aver sottolineato che per stare bene con gli altri dobbiamo prima stare bene con noi stessi: molto spesso questo aspetto importante non viene tenuto in considerazione, forse perso nelle perenne corsa.
La lentezza è preziosa e vederla come tale costituisce il primo importante passo per la meta che giustamente definisci non scontata.
Grazie per questo importante contributo!
👌
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