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Le assaggiatrici è il film per la regia di Silvio Soldini uscito nelle sale la scorsa settimana.
Sono andata al cinema con Monica e questa è una delle volte in cui vedo il film prima di leggere il libro.
Alla sceneggiatura hanno collaborato tra gli altri Cristina Comencini e Ilaria Macchia, che io sono sempre curiosa di scoprire.
Le assaggiatrici è basato sul romanzo scritto da Rosella Pastorino, ispirata dalla storia di Margot Wölk che solo a 95 anni ha rivelato di essere l’unica superstite di un gruppo di donne selezionate per verificare che il cibo non fosse avvelenato.
Il blog di Tony ha pubblicato una lista di dieci film angoscianti, lì per lì non mi era venuta nessuna idea, ma ora sicuramente posso citare Le assaggiatrici: un’ora e non so quanti minuti di angoscia.
Per sottolineare ancora di più il senso di ineluttabilità, a tratti le immagini vengono intervallate da stacchi di nero.
Le musiche della colonna sonora incombono con altrettanta efficacia.
Il regista ha scelto di lavorare con attori tedeschi, proprio per rimanere il più possibile fedelmente allineato a ogni singolo dettaglio.
Ma ciò che emerge è che le persone, di qualsiasi nazionalità, di qualsiasi colore, di qualsiasi origine, durante la guerra soffrono.
So di aver scritto una banalità, eppure sembra che tutto ciò che è accaduto per la seconda guerra mondiale, così come in tutte le altre guerre della storia dell’umanità, non sia servito a nulla.
Non abbiamo imparato nulla.
E ci cibiamo del veleno dei potenti di turno.
“E ci cibiamo del veleno dei potenti di turno.”
non solo… ci cibiamo anche delle “parole o atteggiamenti meschini” che usiamo per ferire o trattare male gli altri… sopratutto quando sono diversi da noi nel pensare… nel vivere… nell’essere se stessi…
buona giornata Claudia… 😄🌈
Giusto Cinzia, grazie.
E tutte questi atteggiamenti meschini sono tossine che si depositano dentro di noi nuocendo.
Abbraccione e buona notte!
Sai qual è il problema secondo me? Che le guerre non le decidono i popoli, ma i governanti, che quasi mai vanno in battaglia, soprattutto oggi. Anche la mia è una banalità, ma è così. Una volta ho letto che se comandassero le donne, non manderebbero i loro figli a morire in guerra, ma adesso non ne sono così sicura.
Esattamente: il vecchio squallidissimo e oltremodo vergognoso “armiamoci e partite” …
Come te credevo nelle donne, ma mi sono dovuta ricredere.
Sostengo da sempre che non è detto che chi non ha partorito non possa sentirsi madre, e anche viceversa.
Ma in questo periodo storico siamo oltre.
E sinceramente sto assistendo incredula e affranta alla dimostrazione che le donne al comando non sono diverse dagli uomini, anzi, addirittura in alcuni caso sono persino peggio.
Tristezza infinita.
Ci cibiamo di quel veleno e, a volte, osanniamo, ringraziamo e baciamo la mano che lo offre.
Brutta cosa certa paura.
Già … certa paura riesce davvero a trasformarsi in un tarlo psicologico che innesca una regressione tendente alla condizione di pseudo larva.
Hai ragione: si arriva ben oltre alla non ribellione.
Non so perché non riesco più a commentare sul tuo blog, devo farlo dal riquadro delle notifiche di Wp. Spero che questo ti arrivi. In ogni caso, volevo solo dire che il mondo di questi giorni mi sembra impazzito, ma non come metafora, mi sembra davvero un mondo di pazzi, in cui si è persa la razionalità, il buon senso e pure la coscienza. E’ come se si facesse a gara a chi fa la follia più grande, scherzando col fuoco.
Raffa sono mortificata.
Non lo so nemmeno io.
In effetti ho fatto un aggiornamento, ma non capisco cosa possa essere scattato.
Ho ricontrollato e risulti anche come utente.
Ad ogni modo cercherò di addentrarmi in qualche meandro di consultazione per andare alla ricerca di qualche ipotesi.
Nel frattempo mi scuso.
La tua descrizione della follia dilagante è perfetta e sinceramente io sono davvero terrorizzata perché dovrebbe essere molto chiaro a tutti che NON SI SCHERZA CON IL FUOCO, e invece ……
Non preoccuparti Claudia, non è certo colpa tua. Sono piccole difficoltà tecniche che poi si superano in qualche modo. Per il resto, speriamo che prevalga la ragione alla fine.
GRAZIE Raffa!
Lo spero davvero con tutta me stessa,
Grazie per questa sincera recensione e per le tue osservazioni, che io ho apprezzato davvero molto!
GRAZIE a te carissima Luisa!
🌹🌹🌹
Parlavo di questo film con mia moglie qualche giorno fa.
Sono convinto che assaggiatrici ed assaggiatori esistano ancora oggi: non oso pensare che gente come Putin o Netanyahu (sono solo 2 esempi) possa mangiare senza pensare di poter essere avvelenata.
Ottima osservazione!
GRAZIE.
Sono d’accordo con voi.
Forse i dettagli emergeranno tra altri cinquant’anni … senza contare che il tè avvelenato è già cronaca attuale purtroppo.
Grazie per le accorate parole! Quanto al film, e al libro, io non so se ho il coraggio, in questo periodo storico …
Ti capisco molto bene Paola, infatti anche per me più che un momento di distensione al cinema, è stato un giorno di patimento, altri pensieri che si depositano nella testa e appesantiscono ulteriormente il cuore.