I WANNA TAKE HUGH THERE

I WANNA TAKE HUGH THERE

I wanna take Hugh theregioco di parole che si ispira al famosissimo testo di una canzone che non ha certo bisogno di presentazione:

When you call my name, it’s like a little prayer
I’m down on my knees, I wanna take you there

Canzone che è praticamente impossibile non cantare, canzone universale.

Così come è universalmente noto Hugh.

Anche questa volta io vorrei parlare della colonna sonora non originale.

Eccola.

Che dire?
Un fantastico excursus nella storia pop.

Cito ad esempio You’re the one that I want a sua volta soundtrack di un film che ho visto innumerevoli volte nell’arco della mia vita.

Grease è stato il primo film con le amiche nel cinema del paese dove sono nata, ovviamente amore a prima vis…ione.

Un film in cui le automobili assumono il ruolo di status symbol per i ragazzi, che le elaborano, le usano per il drive in e anche per i loro “incontri.”

Ecco, anche la scena di Deadpool & Wolverine con il sottofondo della canzone di Grease si svolge in auto … ancora un simbolo se vogliamo, ma sfigatissimo.

E “l’incontro” è pur sempre fisico e attinente all’amicizia, ma sul livello che caratterizza tutto il film: totalmente folle.

Amicizia e follia si mescolano come affinità elettive tra questo trio che riesce a mettere insieme una serie di situazioni che piacciono alla gente, per non parlare dei camei.

Il terzo elemento è Shawn Levy, che ci ha regalato quella perla di Stranger Things

Gli altri due, attenti a quei due: Hugh e Ryan interagiscono come due metà opposte e colorate, proprio come in questo piccolo gadget.

Rappresentano bene il tempo che passa, con la voglia di rimanere sempre sé stessi, supereoi, nerd, o entrambi.

E alle prime note di Good Riddance ti ritrovi con la nostalgia: something umpredictable but it in the end is right.

Vuoi raccontarmi tu qualcosa legato a qualcuna delle altre canzoni?

Le trovi direttamente su Spotify.

In entrambi i casi compaiono i brani come da tracklist del sito Disney che vende i due LP brandizzati.

In realtà c’è altro.

Impossibile non citare Hells Bells … ti lascio immaginare appena partono le prime note.

E poi c’è I wanna take Hugh there
La gentile concessione di Madonna.

Non è che sia una cosa da niente.

Ryan Reinolds in un’intervista ha raccontato che non sapeva come chiederlo: “cosa faccio, chiamo e dico ciao sono Ryan?”

Pare che sia andata proprio così, ma per sua fortuna anche ai figli di Madonna piacciono i supereroi Marvel.

E a te?

C’È ANCORA DOMANI

C’È ANCORA DOMANI

C’è ancora domani che vede l’esordio alla regia di Paola Cortellesi è il film vincitore di Premio del Pubblico, Premio Speciale della Giuria e Menzione come Migliore Opera Prima alla Festa del cinema di Roma

Paola Cortellesi non necessita certo di presentazione, io ricordo sempre una delle sue gag nelle quali ironicamente elencava tutte le cose che ha fatto, che sono davvero tantissime e molto diverse tra loro, ma che hanno un costante elemento in comune: sono tutte fatte bene.

Devo ringraziare Elisa e la sua proposta: siamo andate al cinema insieme temendo di dover usare fazzoletti e invece ci siamo soprattutto sorprese.

Le Amiche.
Nel film: Delia e Marisa.

La commozione comunque non è mancata.

Per quanto mi riguarda io mi sono emozionata di fronte alla rappresentazione dell’amore materno nei confronti della figlia, che nel film viene interpretata da Romana Maggiora Vergano.

Un amore al di sopra di ogni cosa, un amore per il quale nulla è impossibile, un amore puro e incrollabile.

Fragilità e forza in un vortice di sopportazione e determinazione nel quale la capacità di portare il peso schiacciante di una lunga interminabile serie di ingiustizie e angherie verbali e fisiche, si catalizza nella risoluta volontà di ricercare un destino migliore per Marcella.

Madre e figlia.
Una madre schiacciata e una figlia modello che non comprende la sottomissione di Delia.

Soccombere e resistere allo stesso tempo, in una danza che è melodia spezzata, è rock, è hip hop rap, è retrò.

Marcella non capisce, ma capirà.

Marcella guarderà la madre Delia e vedrà l’affermazione di un gesto apparentemente semplice ma estremamente importante, come un diritto, come un inizio.

Ogni cambiamento ha un inizio.

C’è ancora domani rappresenta “la musica che cambia” in senso letterale: non posso non citare i brani di repertorio della colonna sonora:

Aprite le finestre Fiorella Bini
Nessuno Musica Nuda
Perdoniamoci Achille Togliani
A bocca chiusa Daniele Silvestri
M’innamoro davvero Fabio Concato
La sera dei miracoli Lucio Dalla
Calvin The Jon Spencer Blues Explosion
B.O.B. – Bombs Over Baghdad Outkast
The little things Big Gigantic featuring Angela McCluskey
Swinging on the right side Lorenzo Maffia e Alessandro La Corte
Tu sei il mio grande amor Lorenzo Maffia, Alessandro La Corte e Enrico Rispoli.

Soprendente, non trovi?

Soprendente come ciò che non ti aspetti da C’è ancora domani: il finale.

In effetti in cuor mio speravo che il progetto di Delia non fosse quello più scontato, ma allo stesso tempo non avrei indovinato un epilogo come quello con il quale Paola Cortellesi invita tutti ad una bella riflessione.

Leggera eppure esplosiva, semplice ma dirompente, proprio come Delia, proprio come Paola.

Sì perché Delia è Paola, è Marcella, ed è la nostra nonna.

Delia è tante vite di rinuncia, Delia è tanti anni di sofferenza.

Come niente fosse.

1899

1899

1899 è una serie di otto episodi, o meglio, è “un breve viaggio” così come descritto in bio, creato da Jantje Friese & Baran bo Odar per Netflix.

Breve viaggio perché, come comunicato dagli stessi autori, la serie è stata interrotta al termine della prima stagione, nonostante ne fossero previste altre due, come per Dark

Si fa riferimento a Dark perché gli autori di 1899 sono: Jantje Friese & Baran bo Odar, i cui profili tra l’altro al momento risultano inesistenti …

Peccato: questa serie è sicuramente ICONICA in primis per questo libro:

May your coffee kick in before reality does.

Possa il tuo caffè fare effetto prima che lo faccia la realtà.

È già perfetto così.

Eppure io alla fine del primo episodio ho avuto uno di quei momenti di grande soddisfazione a livello musicale.

Una sorpresa che si è ripetuta nel concetto, con espressioni però diverse per ogni episodio.

Se hai già visto la serie, possiamo parlarne nei commenti: tu hai riconosciuto ogni volta?

La sigla poi è una cover nella interpretazione calzante di Eliot Sumner … cognome che sicuramente ti dirà qualcosa, vero? 

Inoltre ça va sans dire: anche in questo caso le citazioni e i rimandi si rincorrono, tanto che ho incontrato uno dei temi che mi appassionano particolarmente, oltre agli indizi legati ai codici binari informatici.

Uno di questi coincide con una scena che mi è piaciuta tantissimo: tazze sollevate all’unisono!!

Hai notato il glitch in questo frame?

Dunque tre cose per le quali io ho un debole, eppure incredibilmente ce n’è un’altra!

I triangoli … non aggiungo altro.

 

STAR WARS DAY

STAR WARS DAY

 

Star Wars day ovvero May the fourth data iconica che rappresenta il mitico motto May the Force be with You.

Lo Star Wars day 2022 a Vigevano si è svolto non il 4 ma il 7 maggiio: cioè il primo sabato successivo, e la forza era presente in tutti coloro che amano la saga di Guerre Stellari.

All’evento organizzato da Diapason per Medium Size in collaborazione con la Bottega dei suoni, io più che la forza ho sentito scorrere in me la felicità quando ho visto questi bambini

Non è meraviglioso vederli giocare così liberi in un prato

Naturalmente mi complimento moltissimo anche con tutti i figuranti dei gruppi internazionali di costuming ufficialmente riconosciuti da LucasFilm: 501st Italica Garrison rappresentanti dell’impero e dei Sith, Rebel Legion Italian Base rappresentanti della Ribellione e dei Jedi, Ori’Cetar Clan rappresentanti dei Mandaloriani, Saber Guild Trento duellanti con spada laser insieme ai piccoli della Galactic Academy Varykino sezione dedicata ai minori di 18 anni.

A differenza di alcuni generi molto caratterizzati, che spesso o si amano o si odiano, credo che Guerre Stellari sia universalmente noto e azzardo anche apprezzato, seppur a livelli diversi.

Come d’abitudine, ormai mi conosci, anche a Star Wars io sono arrivata dopo, con uno dei miei soliti treni in ritardo …

Ricordo benissimo lo stupore di Massimo, che allora non era ancora mio marito, scegliendo un film da guardare insieme: “non hai mai visto Guerre Stellari?!”

Ai tempi esistevano soltanto i primi tre film, usciti a maggio negli anni 1977, 1980 e 1983, che poi in realtà sono diventati il quarto, quinto e sesto, cioè la Trilogia Sequel, dopo che a partire dal 1999 George Lucas è tornato a regalare altri “episodi” che hanno composto la Trilogia Prequel.

Ovviamente è stato un colpo di fulmine, o forse dovrei dire un colpo di spada laser: molto da apprendere ancora io avevo …

E tu?

Inutile dire che la colonna sonora si è immediatamente impressa nella mia mente in modo indelebile. Standing ovation per John Williams

A proposito di impressioni … cosa ne dici di questi cappuccini?
Il lato oscuro del caffè …

La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all’ira, l’ira all’odio; l’odio conduce alla sofferenza …

Nei commenti la foto di un personaggio autoctono particolarmente radicalizzato nella paura: Darth Ansia laughing

WEST SIDE STORY

WEST SIDE STORY

 

West Side Story è storia, permettimi il gioco di parole.
Storia del cinema anche per chi non è amante dei musical.

A te piacciono i musical?
Sono forse il genere più controverso in assoluto: o lo odi, o lo ami.

Io lo amo.

Nel caso in cui tu invece nutra qualche dubbio, ti consiglio di leggere questo post sul blog Come cerchi sull’acqua

West Side Story nasce come spettacolo teatrale a Broadway e Jack Gottlieb ci racconta di come fosse stato pensato traendo ispirazione da Romeo e Giulietta di Shakespeare e di come Jerome Robbins avesse inizialmente immaginato Giulietta come una ragazza ebrea e Romeo come un cattolico italiano. L’azione, ambientata durante la stagione Pasqua / Pasqua ebraica, avrebbe dovuto svolgersi nel Lower East Side di New York City. Quindi il titolo avrebbe potuto essere EAST Side Story oppure Gangway.

Trovo assolutamente comprensibile che Steven Spielberg abbia dichiarato che è stato il film più arduo della sua carriera. 

Ho iniziato a guardarlo insieme a tutti i presupposti positivi, e con tutta la curiosità di scoprire come l’ardua sfida fosse stata risolta.

L’inizio mostra l’imminente demolizione del quartiere e, personalmente l’ho interpretata come la metafora di una wrecking ball di rottura ma non sul passato.

Il tempo è da demolire.
Perché nonostante tutti gli anni trascorsi, costellati da accadimenti drammatici, è come se la storia fosse stata scritta oggi.

E Rita Moreno diventa come un fulcro di umana sofferenza, attorno al quale si manifesta il reiterato dolore ciclicamente ricorrente nonostante il tempo trascorra.

In questo video riceve l’Oscar per l’interpretazione del personaggio di Anita nel 1962

 

Questo invece è il post con il quale si complimenta con Ariana DeBose per la recente vittoria per avere interpretato Anita, diversamente eppure con altrettanta efficacia.

Per Rita Moreno nel film di Spielberg è stato creato il ruolo di Valentina: la vedova di Doc, che aiuta e sostiene Tony dopo le sue disavventure con la giustizia, ma in varie interviste è stata definita la “mamma” di West Side Story per come ha consigliato, assistito, supervisionato instancabilmente.

E ovviamente tutto questo mi è entrato nel cuore.

Senza contare la sua battuta per me iconica: Tony le chiede di tradurre “per sempre” perché vuole dichiararsi a Maria in spagnolo e lei, spaventata da quell’idea di assoluto tragicamente irreale, risponde qualcosa come “perché non dire semplicemente vorrei prendere un caffè con te?”

Eh!

Indubbiamente è una dichiarazione comunque importante, vero!?

E mentre bevi il caffè, ti consiglio ancora una volta l’analisi dettagliata e professionale di Matavitatau

C’è un brano in particolare che preferisci dalla colonna sonora di West Side Story?

Sono tutte canzoni destinate a rimanerti nella mente una volta ascoltate, ma, tanto per citarne tre clamorosamente strafamose, sei più per Tonight, Maria, oppure America?

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