CAFFÈ NELLA SABBIA

CAFFÈ NELLA SABBIA

Sand coffee o, più precisamente Turkish sand coffee è il tipico caffè turco preparato nella sabbia calda.

Innanzitutto ringrazio Lu: fonte inesauribile di dritte, e casomai tu non avessi ancora visitato il suo blog The Caustic Misanthrope, sii consapevole che ti stai perdendo letture molto interessanti.

Bir fincan kahve ovvero la tazza di caffè viene preparata nel cezve.

Il cezve è una sorta di pentolino bollitore dalla classica forma panciuta sul fondo, a manico lungo con beccuccio progettato appositamente per fare il caffè turco.

Il caffè turco viene preparato in maniera diversa rispetto alla nostra: il caffè macinato e l’acqua si mescolano direttamente nel cezve e la polvere di caffè non viene filtrata.

Per questo motivo a volte viene zuccherato o speziato prima: quando il caffè è pronto la polvere di caffè si deposita rapidamente sul fondo ma non bisogna mescolare.

Ma, a proposito di granelli, veniamo alla sabbia!

Cosa c’entra la sabbia in tutto ciò?

Pare che il caffè venne introdotto a Istanubul da commercianti siriani nel XVI secolo, tuttavia inizialmente veniva considerato una droga, quindi era proibito.

Il caffè guadagnò comunque popolarità e il divieto venne revocato.

Sultani e nobili iniziarono a farlo preparare dai loro lavoratori usando il metodo della sabbia calda.

Perché nella sabbia calda il calore risulta avvolgente e completo rispetto alle fiamme di un fuoco, e permette di ottenere un caffè dalla consistenza cremosa.

Nel video seguente puoi vedere il procedimento.

 

Che ne dici?

Non per rigirare il coltello nella piaga, ma a differenza del nostro caffè, il caffè turco è stato aggiunto alla lista di patrimoni culturali immateriali dell’umanità dall’Unesco

Forse potremmo provare a leggere i fondi per cercare maggior fortuna per il futuro.

VACUUM POT E BALANCING SYPHON

VACUUM POT E BALANCING SYPHON

Eravamo partiti dal 1884 e dalla prima macchina per il caffè espresso creata da Angelo Moriondo ma Lu del blog The Caustic Misanthrope, oltre ai consigli sul riso mi ha segnalato la caffettiera del diciannovesimo secolo!

In origine era la Vacuum: illustrata in questo video di Trieste Coffee Experts: una manifestazione che ci riporta in un luogo del quale abbiamo già parlato per la sua filiera del caffè

La Vacuum chiamata anche Vac Pot o Syphon Pot, è nata nel 1830.

Nel 1850 la successiva evoluzione: Balancing Syphon Brewer.

La Balancing Syphon è composta da due contenitori con un tubo a sifone che li collega.

Il caffè viene posto in uno dei due contenitori, in genere di vetro, e l’acqua nell’altro in ceramica oppure in rame.

Una lampada ad alcool riscalda l’acqua, forzandola attraverso il tubo verso l’altro recipiente, dove si mescola con il caffè.

Al variare del peso viene attivato un sistema di bilanciamento basato su un contrappeso o un meccanismo a molla il quale a sua volta provoca lo spegnimento della lampada.

Si forma un vuoto parziale, che aspira la miscela originatasi attraverso un filtro, e la riporta nel primo recipiente, dal quale viene erogato il caffè tramite un rubinetto.

Tu hai pronta la tazzina?

Che ne dici, volendone fare una questione di famiglia, possiamo dunque dire che Vacuum Pot e Balancing Syphon sono la nonna e la bisnonna della moka?

Certo i nomi Vacuum Pot e Balancing Syphon suonano più scientifici che familiari, ma le loro ampolle rappresentano anche il calore, l’attesa, il rito che prelude a qualcosa di buono.

A questo punto rimangono gli anelli di congiunzione e a questo proposito ripenso alla caffettiera smaltata con decorazione floreale con la quale i miei genitori prima, e mio fratello poi, hanno decorato la cucina.

Io poi ho questa piccoletta

come la vogliamo chiamare?

E tu?

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