NIRVANA UNPLUGGED

NIRVANA UNPLUGGED

Nirvana unplugged in New York, spesso conosciuto come MTV unplugged per me è innanzitutto un momento altissimo della storia della musica.

Per la nostra primissima chiacchierata qui sul blog, ormai quasi cinque anni orsono, ti avevo parlato del cardigan che Kurt Cobain indossava durante la registrazione di questo live.

Nirvana unplugged

Poi nel tempo abbiamo parlato molto spesso di musica ma senza più tornare su quello che per me riveste davvero un ricordo tra i più importanti in assoluto.

Innanzitutto è il ricordo di una emozione: la prima volta che ho ascoltato Come as you are senza nemmeno arrivare alla fine ero convinta che non avrei mai più preferito un’altra canzone.

Come as you are è forse l’unico brano tra i più popolari dei Nirvana, eseguito anche durante l’unplugged, credo proprio per questa sua caratteristica intimità intensa.

Ma non c’è nessuna tra le canzoni eseguite durante l’MTV unplugged che non sia bellissima.

La cover di The man who sold the world a mio avviso batte persino il Duca Bianco.

Where did you sleep last night è struggente al punto da riuscire quasi a materializzare la sofferenza di Kurt.
E poi Dumb, About a girl, Pennyroyal tea … qual è la tua preferita?

Purtroppo pubblicato postumo Unplugged in New York ad ogni ascolto ci ricorda il dolore e la perdita di un Artista che oggi sarebbe nonno, perché la sua Frances Bean alla fine di settembre è diventata mamma di Ronin.

Molti racconti e aneddoti riguardo al 18 novembre 1993 si rincorrono un po’ ovunque ma ciò che tutti possiamo ancora continuare a vedere è Kurt che arriva, e dopo un semplice “Good evening” introduce About a girl attaccando il suo giro di chitarra.

Il resto è magia, atmosfera, fiori bianchi, candele, drappi e luci soffuse, come metaforiche braccia che ci accolgono in una immersione di musica e sensazioni, semplicità e profondità allo stesso tempo, dove tutto il resto è sfrondato, tutto il mondo è fuori, dove conta solo la leggerezza di un soffio lieve destinato a svanire ma che in realtà non può che rimanere scolpito nella memoria per sempre.

Vulnerabilità estrema eppure potenza dirompente.

Nirvana Unplugged è uno dei regali a cui tengo moltissimo, oggi compie 30 anni eppure non mi stanco mai di riascoltarlo.

Lo conservo insieme a Kurt Cobain Diari

 

 

Nirvana unplugged

e a Montage of Heck che comunque ho visto prima al cinema.

Nirvana unplugged

 

 

Nella remota ipotesi che ti sia persa/o qualcosa ti consiglio di recuperare: io trovo indispensabile comprendere il profondo tormento di un’Anima divisa tra l’amore per la musica e il dolore per la vita.

I wish I was like you
Easily amused
Find my nest of salt
Everything is my fault

I’ll take all the blame
Aqua seafoam shame

CHOP SUEY!

CHOP SUEY!

Chop Suey! È stata votata come miglior canzone metal del 21° secolo, prima tra 100 brani selezionati e votati da Metal Hammer e io ovviamente non posso che essere felice.

E pensare che come al solito “con l’ultimo treno” mi sono ritrovata ad ascoltare i System Of A Down un po’ per caso: durante una delle mie ricerche che partono molto alla lontana e poi seguono percorsi assurdi, ma moooolto proficui in questo caso!

Nel caso in cui tu non lo abbia ancora fatto, ti consiglio di fare un salto sul loro sito e di ascoltare il loro appello per il popolo dell’Artsakh tramite il Fondo Armenia per aiutare i civili sfollati, giovani e anziani, colpiti dagli orribili crimini di guerra inflitti ad Artsakh dall’Azerbaigian e dalla Turchia.

È per i nostri antenati, la nostra cultura e la nostra nazione” Serj Tankian, Daron Malakian, Shavo Odadjian e John Dolmayan sono fortemente legati alle loro origini armene e a novembre hanno pubblicato due brani per tenere alta l’attenzione sugli atti di guerra nel Nagorno Karabakh compiuti a settembre 2020, francamente ignorati dai mass media impegnati nelle loro comunicazioni monotematiche …

Il nome stesso del gruppo deriva da una poesia di Daron: Victims of a down
As the century nears its formidable end, our global experience of universal proportions, predicted by many greats, will arrive at our solar system, to our system of a down.
Mentre il secolo si avvicina alla sua formidabile fine, la nostra esperienza globale di proporzioni universali, predetta da molti grandi, arriverà al nostro sistema solare, al nostro sistema di caduta.

La loro musica in generale è assolutamente riconoscibile per le influenze che rappresentano un arricchimento e regalano la sensazione di un viaggio del tutto particolare.

Lo si capisce immediatamente ascoltando Aerials: impossibile non rimanerne catturati, anche se la mia preferita in assoluto è Toxicity che al primo ascolto è entrata immediatamente a far parte delle canzoni che adoro.

Ma torniamo a Chop Suey!
Il nome di un piatto cinese scelto perché rappresenta l’idea di tagliare: to chop e perchè suey ha assonanza con quello che era il titolo originale: Suicide.

Il testo, molto intenso, contiene anche versi del Vangelo come simbolo di una sorta di richiesta di aiuto che connota il lato umano, ed è stato considerato come protesta per come i media hanno trattato la morte di Kurt Cobain

Serj ha dichiarato «La canzone parla di come quando le persone muoiono, saranno considerate in modo diverso a seconda del modo in cui passano. Ad esempio, se dovessi morire per overdose, tutti direbbero che me lo meritavo perché ho abusato di droghe, da cui la frase “Gli angeli meritano di morire”. »

Ma Serj ha anche detto “it’s quite interesting how involved coffee is in a lot of people’s lives …”  laughing
“È piuttosto interessante il modo in cui nella vita di molte persone sia coinvolto il caffè …”
Eccolo mentre prepara il caffè armeno … e che tazze!

IL CARDIGAN ICONICO IN ASSOLUTO

IL CARDIGAN ICONICO IN ASSOLUTO

 

Il cardigan iconico in assoluto.

Per due volte è andato all’asta l’iconico cardigan di Kurt Cobain, indossato durante l’unplagged per MTV: cioè un evento entrato di diritto nella storia della musica.
Ogni volta si legge di tutto e il contrario di tutto: testate giornalistiche che precisano che il cardigan è bucato per una bruciatura di sigaretta, che è macchiato, che non è stato mai lavato, che manca un bottone … come se qualcuno potesse considerare l’idea di indossarlo …
Quel cardigan ha smesso di essere un semplice indumento, nel momento stesso in cui Kurt Cobain lo ha scelto, probabilmente a un mercatino dell’usato, ed è diventato un riferimento iconico del Grunge stesso.
Non è stato un abito di scena, non è stato pensato per un look particolare, è semplicemente un cardigan che Kurt Cobain ha usato piuttosto abitualmente.
Forse è inutile interrogarsi sulla scelta del colore, di certo sappiamo che Kurt Cobain prediligeva capi ampi che nascondessero la sua magrezza, anche se nulla avrebbe mai potuto nascondere la sua grandezza come Artista.

Senza fare paragoni che non potrebbero stare ne in cielo ne in terra, c’è un capo del tuo guardaroba che in qualche modo ti rappresenta?

 

 

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