GIORNI RIBELLI

GIORNI RIBELLI

Giorni Ribelli è l’ultimo libro di Andrea Calugi che ringrazio sentitamente insieme a Manuale di Mari

Andrea Calugi è toscano e dalla sua biografia in breve mi piace citare questa frase: è ancora in cerca del suo futuro, tra un libro da leggere, una pagina da scrivere, una canzone da ascoltare e un bicchiere di buon vino da bere.

È dunque facile empatizzare, e mentre Andrea cerca il suo futuro, ci propone una visione del futuro nel suo libro.

Un futuro senza tempo, un futuro che non possiamo calcolare, un futuro lontano e allo stesso tempo vicino: per tutto il tempo ho avuto la percezione di una sorta di dualismo.

Leggevo di un futuro e pensavo a un passato chiara rappresentazione di come tutto cambia ma di come in realtà tutto rimane immutato.

I giorni scorrono e la storia si ripete.

Una storia dalla quale non impariamo, o non vogliamo imparare.

Una storia di guerre, come quella che caratterizza i Giorni Ribelli che invitano alla riflessione, che spronano alla ricerca della Libertà prima che si estingua.

Ho amato un passaggio del libro nel quale Andrea paragona la terra ad un corpo umano che sanguina per le ferite delle bombe e “librava polvere che lentamente, come lacrime, ricadeva a terra inondando tutto e tutti del proprio pianto.”

Vorrei che tutti avessero la sensibilità per vedere la terra che sanguina, per sentire il dolore della terra, che è dolore per tutti.

E mi ha colpita il pensiero di uno dei personaggi secondo il quale “la vera paura era che con sé morissero anche tutti quegli stupendi ricordi che invece sarebbe stato giusto gli sopravvivessero.”

Constantine viene considerato matto per il suo modo di pensare, qual è per te la vera paura

Ti senti ribelle?

Chi o cosa contrasterebbero i tuoi giorni ribelli?

PETROV

PETROV

Stanislav Evgrafovič Petrov: non tutti conoscono questo nome, eppure è il nome di un uomo al quale dovrebbe andare gratitudine universale.

Era il 1983, anno in cui ARPANET ha adottato il protocollo TCP/IP che è diventato la moderna Internet, anno in cui Microsoft rilascia la prima versione di Word per MS-DOS, ma anche anno in cui Reagan pronuncia il famoso discorso che avvia l’Iniziativa di Difesa Strategica: SDI, più comunemente conosciuta come “scudo spaziale” che alcuni mass media hanno anche ribattezzato Star Wars – Guerre Stellari.

Un discorso basato sulla necessità di fronteggiare un eventuale attacco nucleare da parte dell’Unione Sovietica che si concludeva così:
miei concittadini americani, stasera stiamo lanciando uno sforzo che contiene la promessa di cambiare il corso della storia umana. Ci saranno rischi e i risultati richiedono tempo. Ma credo che possiamo farcela. Mentre varchiamo questa soglia, chiedo le vostre preghiere e il vostro sostegno.

Dall’altra parte del mondo, allo stesso modo, erano pronti ad intercettare qualsiasi missile attraverso il sistema satellitare OKO, implementato con un nuovo software: Krokus (che nella mia mente visualizzo come un fiore).

Come se non bastasse la tensione creata da Reagan nel definire la Russia “impero del male,” il primo settembre un Boeing partito da New York con destinazione Seul viene abbattuto per “sconfinamento nello spazio aereo sovietico.”

In questo clima di preallarme estremo, si arriva al 26 settembre, giorno iniziato da soli quattordici minuti quando accade qualcosa che potrebbe provocare una terribile reazione a catena.

Davanti al monitor nella base Serpukhov 15 c’è un analista, chiamato a sostituire un collega, quando il sistema segnala un missile e tutti gli allarmi iniziano a suonare.

Nei minuti successivi cala l’angoscia insieme ad altri quattro segnali per un totale di cinque missili diretti verso l’Unione Sovietica.

Tu cosa avresti fatto? Come avresti reagito?

Per nostra fortuna Stanislav Petrov ha saputo mantenere la calma e soprattutto ha deciso di seguire il suo istinto, evitando di far partire una chiamata che si sarebbe rivelata fatale.

La verifica sui radar infatti non rileva alcunché e poco prima del previsto impatto Krokus cancella i segnali, riprendendo il suo normale funzionamento.

Krokus forse era più sensibile alla Natura che alla tecnologia dato che i successivi accertamenti hanno rivelato la causa “dell’abbaglio:” i riflessi di luce dei raggi solari sulle nuvole.

Molnija: Молния in russo significa fulmine ed è il nome che è stato dato a una serie di satelliti, che sono stati lanciati in un’orbita altamente ellittica per consentire loro di raggiungere le regioni dell’estremo nord del Paese.

Questi satelliti quel 26 settembre si trovano allineati al sole e alla terra sulla quale i raggi cadono perpendicolari per l’equinozio e ciò causa l’inganno, tanto da passare alla storia come Incidente dell’Equinozio di Autuno.

Il destino ha voluto “allineare” anche Petrov, che non avrebbe dovuto essere in servizio.

In un’intervista rilasciata a Time, Petrov dice: “se avessi inviato il mio rapporto su per la catena di comando, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.”

Io però vorrei mostrarti queste brevi dichiarazioni alla BBC

Più che dalle parole sono stata colpita dalle immagini.

Un uomo semplice.
Pochissime cose.
Le sigarette uniche compagne.
E quei tre libri.

Non riesco a cancellare dalla mente l’immagine di quei libri: invecchiati come lui, sottili, ingialliti, sdraiati, solitari.

Non potendo leggerli cerco di leggere sul suo volto l’umanità.
La capacità di comprendere l’eventualità dell’errore, di contemplare la fallibilità, di accettare il dubbio e di seguire l’istinto.

E spero di poter imparare.

Sulla storia di Stanislav Petrov è stato girato anche un film: L’uomo che salvò il mondo 

Tu lo hai mai visto?

DIAVAL, STRIA, PANGIALD E OSS DI MORT

DIAVAL, STRIA, PANGIALD E OSS DI MORT

Diaval, stria, pangiald e oss di mort

Sono giorni di pensieri pesanti e forse per questo ancor di più avverto un istintivo richiamo verso le tradizioni, come se potessi trovare una specie di rifugio.

Quindi rilancio l’invito a condividere idee o ricette che facciano riferimento ad Halloween piuttosto che ad Ognissanti.

Dopo aver decisamente apprezzato la pumpkin pie, volevo provare a recuperare le ricette della Lomellina.

Ma a quanto pare siamo più predisposti per la tradizione orale senza poi darci la pena di trasferire per iscritto …

Risulta infatti una impresa rintracciare fonti che non siano la stessa frase rimbalzata più o meno a casaccio senza riscontro.

Di questo ha scritto molto bene Annalisa Alberici nel libro Cucina del Pavese della Lomellina e dell’Oltrepo

a pagina 13 c’è una importante domanda:
La cucina pavese esiste?

La risposta è lunga ed articolata, ma in breve:

Devo ammetterlo: nei secoli la cucina pavese non fu mai scritta. O lo fu per caso.

 

A quanto pare la cucina pavese è proprio come il bel tacer … e appena ho letto questa frase non ho potuto far altro che sorridere ripensando al ricordo della frase che mi ripeteva mia nonna

In realtà però ho trovato anche un altro libro che parla di Milano con riferimento al periodo dei Visconti, che quindi si può considerare esteso a Vigevano

e cita anche Pavia:

A tavola la mestizia del giorno dei morti, con le sue tradizionali visite al camposanto, cede di fronte ai piatti della tradizione che impone la biella (marmitta) con la supa coi sisar (zuppa di ceci) arricchita dalle cotiche, e il pangiald o pane dei morti. Ora il pangiald si può comprare nelle panetterie o nelle pasticcerie, ma un tempo veniva cotto nel forno di casa.

È vero che la mia famiglia è contaminata, ma noi non abbiamo mai mangiato ceci … dunque rimane giusto il pangiald.

Ognissanti, pane … mi viene in mente questa frase:

I due odori più buoni e più santi son quelli del pane caldo e della terra bagnata dalla pioggia.
Ardengo Soffici

Qui piove sempre meno, la terra però è bagnata ugualmente: dalla nebbia.

Ecco, piuttosto che per la cucina, è sul lato scary che la Lomellina non ha nulla da invidiare, le nostre atmosfere si prestano tantissimo!

Infatti, al contrario delle ricette, le leggende non mancano.

Al diaval: il diavolo, per esempio, avrebbe scatenato tutta la sua furia sulla chiesa di Santa Maria a Lomello per impedire le seconde nozze tra la regina Teodolinda, cattolica, e Agilulfo invece ariano.

Tra le varie versioni che si tramandano, il sito ufficiale del comune ha pubblicato la più suggestiva.

Sulla stria: strega, come potrai immaginare, esistono molte storie e pare ci siano anche testimonianze dirette … ma si sa, questa parte è “l’anima” di questi racconti … perdona il gioco di parole.

Tra tutte io opterei per quella che ha dato il nome a il ramo delle streghe che in realtà è una meravigliosa diramazione del fiume Ticino

 

Si narra che il ramo delle streghe sia stato chiamato così per la sventura di una donna affetta da strani sintomi che in una notte di luna piena, nell’intento di purificarsi tra le acque con l’aiuto delle amiche, si ritrova a dover fronteggiare il diavolo e finisce trasformata in un alga gigante che trascina a fondo anche tutte le altre donne.

E delle alghe, che sono la caratteristica di quel tratto di fiume, si dice che ricordino i capelli delle streghe.

Qui c’è l’immagine che preferisco

E tu mi racconti una storia?

In cambio non mi limito al pangiald: non potevo non presentare anche il classico “dolcetto.”

Questi sono la versione più simile agli oss di mort che io ricordo di aver mangiato: piuttosto grandi, di forma ovale, e vagamente simili al panforte.

Ma se per la variante Keep Calm abbondassimo con il cioccolato sarebbe grave?

INCONTRO O APPUNTAMENTO?

INCONTRO O APPUNTAMENTO?

Incontro o appuntamento?

La lepre sempre teme, e le foglie, che caggiano dalle piante per autunno, sempre la tengano in timore e, ‘l più delle volte, in fuga.
Leonardo da Vinci

Invece si è fidata di noi e non è fuggita!

Per me è stato davvero molto bello: seguo sempre le fantastiche foto di Luisella sul blog Tra Italia e Finlandia ma non mi sembra vero che possa capitare di avvicinarsi così tanto agli animali liberi anche qui nella nostra terra di nebbia e zanzare … che normalmente sono gli unici incontri ravvicinati garantiti.

L’aspetto curioso è che si è trattato di un déjà-vu o di un “appuntamento” dato che esattamente un anno fa accadeva la stessa cosa.

Dunque posso sperare che ci ritroveremo di nuovo?

Riguardo al dubbio “incontro o appuntamento” io voglio confidare nella seconda ipotesi.

 

SAMANTHA BONANNO PAPER ART

SAMANTHA BONANNO PAPER ART

 

Ho già scritto di quanto io trovi incantevoli le creazioni di Samantha Bonanno, ma ora che ci siamo conosciute e che mi ha spiegato un po’ il suo mondo devo assolutamente ribadire: non te le perdere!

I libri, la carta, le parole, prendono corpo e magicamente trasmettono emozioni in una nuova dimensione, assolutamente coerente ma ad un livello sensorialmente tridimensionale che svela in modo tangibile l’anima racchiusa in significati finora solo pensati e immaginati.

Metafore, impressioni, sensazioni e sentimenti espressi in senso visivo, evocativo, e allo stesso tempo reale e coinvolgente.

In particolare i quadri esposti alla Scuderia del Castello Visconteo Sforzesco di Vigevano in occasione della rassegna Con la natura e con le mani rappresentano in sequenza il mito di Persefone.

Geode. Una pietra, ma anche Terra, dalla radice del nome: Geo.
Un ritorno all’origine per capire da dove siamo partiti e cosa possiamo scoprire in profondità. Onde di materia come flusso del tempo.

Kore. La fanciullezza, la giovinezza. La primavera che Persefone stessa porta sulla terra in questa sua esistenza divisa a metà tra la madre Demetra che si oppone al rapimento compiuto da Ade, e il ruolo di regina degli inferi.
Κόρη, letteralmente: la figlia; altro nome, del quale si conoscono numerose varianti, prima fra tutte, Persefone [Περσεϕόνη].
Nella doppia vita di Kore è adombrata la realtà stessa della natura per cui ogni cosa che ha vita, nasce dalle viscere della terra e – dopo aver compiuto un ciclo determinato – ritorna alla terra.
CORE: Nel linguaggio comune, per core si intende il “nucleo del corpo”.

Hekate. Sorellanza, trasformazione, sogno e magia. Il ciclo della vita ma anche il centro.
In greco antico: Ἑκάτη, Hekátē: era la dea della magia e degli incroci ed era la potente signora dell’oscurità, regnava sui demoni, sulla notte, la luna.
Possedeva in sé entrambi i principi della generazione, il maschile e il femminile. Per questo motivo viene definita la fonte della vita e le viene attribuito il potere vitale su tutti gli elementi.
Quest’opera è stata realizzata con pagine di libri in tutte le lingue.

E infine Ade. Creato con un libro che non è piaciuto molto, ma anche in questo caso un equilibrio: tra il bene e il male.
Persefone in fondo non lo odia, non tutto è negativo, esattamente come da un libro meno piacevole può nascere Arte in maniera così sublime.

Poi magari Samantha mi correggerà se sbaglio o tralascio qualcosa, ma intanto ti consiglio di approfondire i suoi lavori perché anche le sculture sono una esperienza imperdibile, per me: da innamoramento.

E direi che Samantha Bonanno nelle sue opere racchiude l’essenza di
dare alla vita umana un senso elevato e incantevole.”
Hermann Hesse.

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