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Sand coffee or, more precisely Turkish sand coffee is the typical Turkish coffee brewed in hot sand.
First of all, thank you Lu: inexhaustible source of tips, and in case you have not yet visited her blog The Caustic Misanthrope be aware that you are missing out on very interesting reading.
Bir fincan kahve i.e. the cup of coffee is brewed in the cezve.
The cezve is a kind of kettle pot with a classic pot-bellied shape on the bottom, long-handled with a spout designed specifically for making Turkish coffee.
Turkish coffee is prepared differently than ours: ground coffee and water are mixed directly in the cezve and the coffee powder is not filtered.
This is why it is sometimes sweetened or spiced first: when the coffee is ready, the coffee powder settles quickly to the bottom but you don’t have to stir it.
But speaking of grains, let’s come to the sand!
What does sand have to do with this?
Apparently, coffee was introduced to Istanubul by Syrian traders in the 16th century, however it was initially considered a drug, so it was forbidden.
However, coffee gained popularity and the ban was lifted.
Sultans and nobles began to have it brewed by their workers using the hot sand method.
Because in the hot sand the heat is enveloping and complete compared to the flames of a fire, it makes for a coffee with a creamy consistency.
In the following video you can see the process.
What do you think about?
Not to rub it in, but unlike our coffee, Turkish coffee has been added to UNESCO‘s list of intangible cultural heritage of humanity.
Perhaps we could try reading coffee grounds to seek more luck for the future.
Molto interessante, dev’essere buono, personalmente non l’ho mai bevuto, ho bevuto quello che fanno gli slavi, anche quello mettendo il caffè direttamente nell’acqua e non è male. Penso che sia molto bello provare i diversi modi di fare il caffè, non mi attrae molto quello americano perché mi da l’idea di acqua sporca così lungo 😉
Buona serata!
Penso anche io che sia bello conoscere usi costumi e tradizioni diversi dalle nostre, così come sperimentare sempre nuove esperienze.
Grazie della diritta sul caffè slavo! Mi documenterò.
Un abbraccio Silvia.
Ma che meraviglia! La voglia di provarlo mi è venuta.
La bellezza di conoscere altre culture è anche questo, godere di momenti per noi immaginabili. Spero di poter provare un giorno questo caffè (una delle mie chicche quotidiane), intanto mi godo la mia moka, per me unico modo di pbere il caffè.
Giusto Paola!
Intanto godiamoci la nostra moka e poi chissà mai che arrivi un giorno l’occasione di fare un bel viaggio e di provare il caffè preparato nella sabbia in qualche strada pittoresca.
GRAZIE
Non sapevo che fosse stato inserito tra i patrimoni dell’umanità! Anni fa mi hanno letto i fondi di caffè, non in Turchia … non ci hanno azzeccato. Buona domenica 🙂
Eh sì! Il caffè turco ha avuto più fortuna, ma noi non abbiamo nulla da invidiare, in fondo.
Anche la lettura dei fondi è qualcosa in bilico … mi viene da dire “tra santi e falsi dei” … tanto per citare la canzone 🙂
GRAZIE Paola!
Abbraccione.